mercoledì 23 ottobre 2019

WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA?

Dal 24 al 27 ottobre nella sala al I Piano del Convitto Palmieri di Lecce il festival Conversazioni sul futuro, in collaborazione con la Casa delle donne di Lecce, ospita la mostra WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA? a cura di Libere Sinergie e, per la Puglia, realizzata con l’APS Sudestdonne e una serie di incontri.
La mostra che racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.

Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano. “Bisogna essere in grado di suscitare delle reazioni, all’interno dello spazio della mostra, simili a quelle riportate”, afferma Brockman, per indurre le visitatrici a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”. In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale. “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”. Le storie esposte sono state tradotte in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e francese.


Giovedì 24 ottobre – ore 18 > 19:30
INAUGURAZIONE MOSTRA
Rosangela Paparella (consulente Centri Antiviolenza Sud Est Donne), Cinzia Mondatore (magistrata Tribunale di Lecce), Silvia Miglietta (Assessora Pari opportunità e Diritti civili del Comune di Lecce), Katia Lotteria (Casa delle donne di Lecce), Donata Martino (Centro Antiviolenza Martina Franca).



Venerdì 25 ottobre – ore 17:30 > 19:30 NON SONO SESSISTA MA… IL SESSISMO NEL LINGUAGGIO CONTEMPORANEO Lorenzo Gasparrini (Tlön)
Il blogger, attivista e scrittore, dialoga con Sabrina Barbante (blogger).
Incontro valido per i crediti formativi obbligatori dell’Ordine dei giornalisti


Sabato 26 ottobre – ore 17:30 > 18:30  
SCHIAVE DELLA TRATTA  
Amalia De Simone (videoreporter Corriere.it, Rai e Reuters), Ines Rielli (psicologa, coordinatrice progetto Libera e coautrice di “Libera Libere”, Radici Future). Modera Katia Lotteria (Casa delle donne di Lecce).


Sabato 26 ottobre – ore 18:30 > 19:30
ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN.
DEPISTAGGI E VERITÀ NASCOSTE A 25 ANNI DALLA MORTE 

 Luigi Grimaldi e Luciano Scalettari (Round Robin)
Modera Marina Lalovic (Rai Radio 3)



Domenica 27 ottobre – ore 17:30 > 19:30
MA L’AMORE C’ENTRA?  
di Elisabetta Lodoli (MaxMan Coop – 52′)
Dopo la proiezione, la regista dialoga con Ilaria Florio (Casa delle Donne Lecce).


Ingresso libero fino a esaurimento posti 

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