DONNE, DIRITTI UMANI E PROCESSI DI PACE: L’Agenda Internazionale “Donne, Pace e Sicurezza” e il Piano d’Azione Nazionale: la sfida della pace tra globale e locale
Lunedì 21 ottobre 2019, ore 17.30 - 20.00
LECCE, Officine Culturali ERGOT, Piazzetta Falconieri, 1
PROGRAMMA:
Introduce: Ada Donno, Casa delle donne di Lecce
Intervengono:
Luisa Del Turco (Centro Studi Difesa Civile) L’Agenda Internazionale Donne Pace e Sicurezza e il NAP italiano
Patrizia Sterpetti (WILPF-Italia) Il Piano Nazionale di Azione come sfida ubiquitaria: l’esperienza della WILPF dalle Nazioni Unite alla mediazione per i rifugiati senza casa a Roma
Ras Bamba (AIIMS E GUAP) il contesto locale: la condizione dei rifugiati nel foggiano
Erminia Rizzi (ASGI) La condizione delle donne migranti in Capitanata
Grace Divine (Richiedente asilo a Foggia, compagna di Daniel Nyarko) Testimonianza
Daniel Nyarko era un ghanese di 51 anni, che lavorava come bracciante agricolo a Foggia. Con grande coraggio aveva denunciato il sistema di caporalato ed estorsioni nel Tavoliere. Lo hanno ucciso a colpi di pistola una sera del marzo 2019, mentre rincasava dal lavoro in bicicletta. Il suo corpo è rimasto quattro mesi all’obitorio perché la sua famiglia non aveva i soldi per le esequie. Finalmente, in agosto, la comunità ghanese locale, supportata dalla Caritas di San Severo, è riuscita a mettere assieme i soldi per il funerale e la sepoltura.
Dibattito
Ore 19.00 - Proiezione del documentario “Pray the Devil Back to Hell” sull’esperienza di un movimento di donne per la pace in Liberia
Pray the Devil Back to Hell è un film documentario diretto da Gini Reticker e prodotto da Abigail Disney che documenta l’esperienza di un movimento per la pace chiamato Women of Liberia Mass Action for Peace. Organizzato dalla assistente sociale Leymah Gbowee, il movimento coinvolse le donne cristiane e musulmane di Monrovia, in Liberia, che si unirono per pregare e organizzare proteste non violente. Vestite di bianco per simboleggiare la pace, in migliaia quelle donne sono diventate una forza politica che chiedeva la fine della violenza e una soluzione pacifica alla guerra civile nel loro paese. Il loro movimento ha portato all'elezione di Ellen Johnson Sirleaf alla presidenza della Liberia, la prima nazione africana con una presidente donna.
La stessa Gbowee ha quindi guidato una delegazione di donne liberiane in Ghana per continuare ad esercitare pressione sulle fazioni in guerra, organizzando proteste silenziose fuori dal palazzo presidenziale ad Accra, fino alla ripresa dei colloqui di pace che erano in stallo.
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