lunedì 3 febbraio 2014

Lo Stato e l’aborto: segnali allarmanti dalla Spagna

Lo Stato e l’aborto: segnali allarmanti dalla Spagna

22 gennaio 2014
 

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Il 20 dicembre scorso il governo spagnolo guidato da Mariano Rajoy ha approvato una legge che stabilisce la possibilità di abortire solo in caso di stupro o di pericolo per la salute della donna, pericolo che dovrà essere attestato da due medici. Di fronte a questo, che è stato definito, “il più grave attacco ai diritti delle donne dalla dittatura franchista” le donne spagnole non sono state a guardare.
Da un lato, è stata lanciata in Internet una campagna dal titolo “Nuca Màs” (ovvero “Che non accada mai più”). Accanto a questo slogan sono stati posti due simboli che riportano alla mente il tragico fenomeno degli aborti clandestini: ferri da maglia e grucce. Centinaia di donne si sono fatte fotografare con questi in mano e le hanno fatte circolare su Facebook e su Twitter con gli hashtags #AlertaFeminista e #abortolibre.
Si è poi organizzata una manifestazione dal nome “Il treno della libertà“. Il 1° febbraio, da tutta la Spagna, partiranno convogli pieni di donne dirette verso Madrid per protestare contro il progetto di legge del governo Rajoy. Lo scopo sarà quello di consegnare alla Camera dei deputati, il seguente appello, scritto da Alicia Miyares, e intitolato “Perché io decido”:

domenica 2 febbraio 2014

Aborto, le donne europee scendono in piazza l’1 febbraio contro la legge spagnola

Aborto, le donne europee scendono in piazza l’1 febbraio contro la legge spagnola

Aborto, le donne europee scendono in piazza l’1 febbraio contro la legge spagnola 

 

Obiettivo, il ritiro della proposta del ministro della Giustizia Gallardón che intende vietare l'interruzione volontaria di gravidanza tranne nei casi di violenza sessuale o di grave rischio per la salute della madre. TUTTE LE INIZIATIVE NELLE CITTA' ITALIANE





Un treno che, dalla Spagna, attraverserà idealmente tutta l’Europa, passando per l’Italia. Il primo febbraio, da molte città spagnole, partiranno convogli diretti a Madrid per protestare contro il progetto di legge del ministro della Giustizia Alberto Ruiz Gallardón, che intende vietare l’aborto come libera decisione della donna, limitandone il ricorso ai casi di violenza sessuale o di grave rischio per la salute della donna.
Il Tren de La Libertad, divenuto il simbolo di questa protesta, consegnerà il messaggio ‘Porque yo decido‘ al capo del governo Mariano Rajoy, alla ministra della Salute, servizi sociali e pari opportunità Ana Mato e al ministro Alberto Ruiz Gallardón, per esigere che venga mantenuta la legge attuale sulla salute sessuale e riproduttiva e sull’interruzione volontaria di gravidanza. Una legge che, nel 2012, ha portato alla riduzione di 6mila casi di aborto rispetto all’anno precedente.
L’Italia e il resto d’Europa hanno risposto all’appello spagnolo, organizzando manifestazioni, presidi e assemblee pubbliche, nelle piazze ma anche davanti alle ambasciate spagnole, ai consolati e alle prefetture. Il messaggio ‘Perché io decido‘, tradotto in differenti lingue, tra cui l’italiano, rimbalzerà così di città in città e il primo febbraio segnerà l’inizio di una grande mobilitazione unitaria delle donne europee, in difesa della libertà di scelta e del diritto all’autodeterminazione.
Nel nostro paese la rete WomenareEurope (Wae), nata su iniziativa di alcune associazioni fiorentine, sta facendo da catalizzatore per tutte queste iniziative e, attraverso l’appello “Per un’altra Europa, laica e dei diritti” vuole costruire le basi per una rete europea delle donne che porti a una grande manifestazione il prossimo 8 marzo.