lE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE
26 e 27novembre, Roma NON UNA DI MENO - manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne - https://nonunadimeno.wordpress.com/
CENTRI ANTIVIOLENZA IN PUGLIA
domenica 27 novembre 2016
lunedì 14 novembre 2016
MARINA SENESI - DOPPIO TAGLIO - COME I MEDIA RACCONTANO LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Verso NON UNA DI MENO, la manifestazione
nazionale del 26 novembre contro la violenza maschile sulle donne, la
CASA DELLE DONNE DI LECCE presenta:
DOPPIO TAGLIO
Marina Senesi
COME I MEDIA RACCONTANO LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Doppio Taglio è uno spettacolo che affronta la tematica della violenza contro le donne, distinguendosi per la scelta di uno sguardo trasversale: non il racconto della vittima, né quello di un testimone, tanto meno del carnefice ma il disvelo di alcuni meccanismi che agiscono sotto traccia, attraverso i quali il racconto dei media può plasmare la nostra percezione del fatto, trasformando anche la più sincera condanna in un’arma, appunto, a doppio taglio.
Marina Senesi è un’attrice-autrice che si è sempre distinta per la capacità di fondere in un’unica cifra la forza dell’impengo e il gioco dell’ironia. Cristina Gamberi è ricercatrice e saggista; con il Progetto Alice è ideatrice di percorsi formativi nelle scuole sull’educazione al genere.
Dal loro incontro è nata l’idea di riadattare per il palcoscenico una ricerca accademica della Gamberi, decostruendo l’impianto lessicale e iconografico degli articoli diffusi su stampa e web. Il tutto elaborato in una narrazione semplice ed immediata, capace di coinvolgere e sorprendere.
Con il contributo delle immagini che scorrono e con le voci fuori campo di Filippo Solibello e Marco Ardemagni, inconfondibili conduttori del programma mattutino cult: Caterpillar AM (Radio2RAI)
Musiche originali di Tanita Tikaram
DOPPIO TAGLIO
Marina Senesi
COME I MEDIA RACCONTANO LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Doppio Taglio è uno spettacolo che affronta la tematica della violenza contro le donne, distinguendosi per la scelta di uno sguardo trasversale: non il racconto della vittima, né quello di un testimone, tanto meno del carnefice ma il disvelo di alcuni meccanismi che agiscono sotto traccia, attraverso i quali il racconto dei media può plasmare la nostra percezione del fatto, trasformando anche la più sincera condanna in un’arma, appunto, a doppio taglio.
Marina Senesi è un’attrice-autrice che si è sempre distinta per la capacità di fondere in un’unica cifra la forza dell’impengo e il gioco dell’ironia. Cristina Gamberi è ricercatrice e saggista; con il Progetto Alice è ideatrice di percorsi formativi nelle scuole sull’educazione al genere.
Dal loro incontro è nata l’idea di riadattare per il palcoscenico una ricerca accademica della Gamberi, decostruendo l’impianto lessicale e iconografico degli articoli diffusi su stampa e web. Il tutto elaborato in una narrazione semplice ed immediata, capace di coinvolgere e sorprendere.
Con il contributo delle immagini che scorrono e con le voci fuori campo di Filippo Solibello e Marco Ardemagni, inconfondibili conduttori del programma mattutino cult: Caterpillar AM (Radio2RAI)
Musiche originali di Tanita Tikaram
INGRESSO LIBERO
domenica 6 novembre 2016
domenica 30 ottobre 2016
Noi votiamo NO
Al
Referendum costituzionale del 4 dicembre noi votiamo NO
Come
donne ci sentiamo fortemente impegnate in questa battaglia
referendaria affinché con il NO vinca una idea di democrazia basata
sulla partecipazione e condivisione; lottiamo per sconfiggere la
deriva accentratrice e autoritaria che la riforma Boschi/Renzi
persegue. Crediamo in una Costituzione che lega insieme uomini e
donne di questa nazione attraverso valori e principi condivisi da
tutti e non in una riforma imposta da un governo a colpi di
maggioranza e che sta provocando forti lacerazioni nel sentire comune
della gente.
Per
discutere delle ragioni del No invitiamo tutt* a partecipare
all'iniziativa
organizzata
dalla Casa delle donne di Lecce
LUNEDI' 7 NOVEMBRE 2016 ore 18,30
presso
Palazzo Tamborino-Cezzi
Via
Paladini 50 Lecce
modera
Katia LOTTERIA Casa
delle donne di Lecce
introduce
Graziella PISANO' Casa
delle donne di Lecce
intervengono
CINZIA
MONDATORE magistrato
GABRIELLA
DE GIORGI docente diritto
amministrativa Unisalento
SARA
INGROSSO associazione
studentesca LINK
La
Casa delle Donne di Lecce
facebook/casadelledonnelecce
giovedì 22 settembre 2016
“Fertility day. Addaveru sta dici?”
“Fertility day. Addaveru sta dici?”
una
campagna di comunicazione contro il fertility day in dialetto
Sei
cartoline colorate con frasi in dialetto e una vuota. Sei frasi, con cui la Casa
delle donne di Lecce, L.e.A. – Liberamente e Apertamente e Kore Salento, dicono
no al “Piano nazionale per la fertilità ed una cartolina vuota da riempire a
piacimento. Un invito forte ma ironico
ed un invito alla riflessione pubblica nel giorno istituito come fertility day.
***
A questa campagna offensiva, che
mira a contrastare gli effetti della liberazione femminile, abbiamo voluto
rispondere con forza ma anche con molta ironia, attraverso sei frasi in
dialetto, in contrasto con l'inglesismo utilizzato nella campagna ministeriale, che intendono mettere in
discussione i contenuti del “Piano nazionale per la fertilità”.
La scelta del dialetto intende
caratterizzare maggiormente un messaggio, che si vuole calare nella realtà salentina,
invitando tutte e tutti ad una riflessione pubblica sul significato simbolico e
culturale di questa iniziativa ministeriale.
***
Crediamo che ben altra competenza
analitica e sensibilità politica erano richieste al governo e alla ministra, per misurarsi col nodo della
natalità, in cui si intrecciano una complessità di fattori poco rintracciabili
nel progetto ministeriale.
Due sono quelli che ci sembrano
più rilevanti: da
un lato, l’assunto ormai storicamente consolidato che la maternità non
rappresenti più il naturale destino della donna, ovvero la fonte primaria
della sua realizzazione; il che comporta un cambiamento della cultura della
natalità non più affidata ad un processo
naturalistico, ma al sistema delle scelte individuali.
Il concetto di maternità, sotto questo aspetto, si
inserisce nel trend evolutivo sociale, riflettendone i mutamenti che ne dilatano il significato. Risulta,
perciò, del tutto illusoria la pressione governativa al fine di invertire il calo
delle nascite che rimanda a processi oggettivi e soggettivi profondi.
Dall’altro lato, nella sfera
della riproduzione, come già accennato, si ripercuotono e si mescolano
i diversi fattori legati sia ai cambiamenti culturali-simbolici quali,
il diverso rapporto col proprio corpo, il rifiuto della trappola dell’orologio
biologico, differenti aspettative di vita e, soprattutto, l’affermazione di una
diversa politica del desiderio, sia quelli di
natura economico-sociale come l’utilizzo delle risorse, la precarizzazione del lavoro, la
crescita delle disuguaglianze sociali, l’erosione progressiva dei diritti.
La pretesa di intaccare lo spazio privato
prevaricando la libera scelta di fare o non fare figli, se non di impedire la
possibilità di averne a chi li desidera, con una inammissibile discriminazione
lesiva dell’uguaglianza dei diritti, come nel caso delle coppie omosessuali,
svela il volto di una politica
post-moderna poco incline al pluralismo e alla laicità dei diritti e fortemente
subordinata agli imperativi di sistema e
alle urgenze del globalismo.
***
Un’iniziativa, quella
ministeriale, che reca in sé il marchio di una cultura regressiva e illiberale, che ha in sé il grave demerito
di palesare un forte disconoscimento della libertà femminile e del principio
dell’autodeterminazione della donna proprio sul fronte strategico della
maternità consapevole.
Su questo tema si sono giocati
sul piano interno ed internazionale decenni di riflessione critica, di lotte e
conquiste dei movimenti delle donne, per l’emancipazione e liberazione dalla
soggezione di genere e su cui è maturata la piena autoconsapevolezza della
soggettività femminile.
La logica che presiede al piano
nazionale sulla fertilità sottende un modello di governo della vita pubblica di
stampo integralistico e a tratti pre-moderno, in cui è lo Stato a dettare i
comportamenti dei cittadini non riconoscendone la titolarità decisionale. Dopo
l’esperienza novecentesca dei
totalitarismi, appare ancora più scioccante il ricorso al dirigismo burocratico
delle ingiunzioni dall’alto, specialmente intorno a problematiche che per un
verso attengono alla sfera intangibile della libertà personale e per l’altro
evocano tutt’altra maniera di intendere i criteri della responsabilità collettiva
e sociale ai fini della promozione della crescita demografica.
Per tutte queste ragioni gridiamo
forte il nostro no al fertility day ed al piano sanitario per la fertilità.
Casa delle Donne Lecce, L.e.A. –
Liberamente e Apertamente e Kore Salento
mercoledì 29 giugno 2016
domenica 12 giugno 2016
Il movimento delle "suffragette"
Ciclo d'incontri sul pensiero e le lotte
del movimento femmnista
MARTEDI' 21 GIUGNO h. 18,30
Officine Culturali ERGOT
Piazzetta Falconieri - Lecce
dibattito su
IL MOVIMENTO DELLE "SUFFRAGETTE"
Introduce
Dott.ssa Rosalba Nestore
Casa delle donne di Lecce.
Interviene
Interviene
Dott.ssa Annarita Gabellone
ricercatrice di Dottrine Politiche dell'Università del Salento, autrice del saggio "Una società di pace. ll progetto politico-utopico di Sylvia Pankhurst."
ANGELI D'ACCIAIO
Angeli d'acciaio (Iron Jawed Angels) è un film per la televisione del 2004. diretto da Katja von Garnier.
Il film si basa sulla storia delle donne statunitensi che agli inizi del Novecento hanno lottato duramente per ottenere il diritto di voto, mettendo a rischio la propria vita pur di vedere realizzato il loro sogno e quello di tutte le donne.
Grazie all'ottima interpretazione Anjelica Huston si è aggiudicata il Golden Globe Award come miglior attrice non protagonista, mentre la pluripremiata Hilary Swank ha ottenuto la nomination come miglior attrice protagonista senza vincere la statuetta. Anche la pellicola stessa ha ricevuto la nomination come miglior film.
Sceneggiatura/Screenplay Benjamin Taylor, Hannes Jaenicke, Katja von Garnier.
Fotografia/Cinematography Torsten Breuer.
Scenografia/Production Design Irene Edenhofer, Anni Brunner, Nikolai Ritter, Mike Schafer.
Montaggio/Film Editing Katja von Garnier.
Musica/Music Peter Wenke, Tillman Hohn.
Produzione/Production Ewa Karlstrom.
<< (…) queste donne furono delle vere amazzoni, antesignane del movimento femminista (…) Quando l’ultimo stato americano ratificò il voto alle donne, la loro generalessa, Susan Anthony era già morta. Neppure Presidenti abolizionisti come Lincoln, "progressisti" come Theodore Roosevelt o "illuminati" come Woodrow Wilson, accettarono le petizioni del Nawsa, National American Woman Association, il movimento nazionale femminile. Il Congresso, davanti al quale ogni anno, implacabilmente, Susan Anthony si presentava per pronunciare le sue infuocate arringhe, ascoltava e dimenticava. Per 143 anni il congresso applaudì queste donne, le incoraggiava, sorrideva e poi insabbiava. (…) (www.fuoriradio.com) >>
lunedì 30 maggio 2016
Una nuova presidente per la Casa delle Donne di Lecce
Oggi, 30 maggio si è svolta l'assemblea della "L.F.D. Libera Federazione Donne -Casa delle donne di Lecce" con all'ordine del giorno il rinnovo delle cariche sociali.
Dopo un caloroso ringraziamento alla Presidente uscente, Manuela Miglietta, per il lavoro svolto e l'appassionato impegno profuso nel portare avanti il suo incarico, l'assemblea ha eletto all'unanimità la nuova Presidente Ilaria Florio, dell'associazione "Meticce", alla quale va il nostro augurio di buon lavoro. Sono state inoltre elette la Vicepresidente Katia Lotteria e le due Tesoriere, Giovanna Giungato e Roberta Poiani. A tutte un affettuoso augurio di buon lavoro.
Dopo un caloroso ringraziamento alla Presidente uscente, Manuela Miglietta, per il lavoro svolto e l'appassionato impegno profuso nel portare avanti il suo incarico, l'assemblea ha eletto all'unanimità la nuova Presidente Ilaria Florio, dell'associazione "Meticce", alla quale va il nostro augurio di buon lavoro. Sono state inoltre elette la Vicepresidente Katia Lotteria e le due Tesoriere, Giovanna Giungato e Roberta Poiani. A tutte un affettuoso augurio di buon lavoro.
venerdì 27 maggio 2016
IL PROTAGONISMO DELLE DONNE IN TERRA D'ISLAM
IL PROTAGONISMO DELLE DONNE INTERRA D'ISLAM
Appunti per una lettura storico-politica
MARTEDI' 7 GIUGNO ORE 19,00
Officine culturali Ergot - Piazzetta Falconieri - LECCE
Dall’Egitto alla Siria, dalla Turchia all’Iran, passando per il singolare caso della Palestina, come vivono le donne in questi paesi? Come si organizzano? Come lottano per conquistare i loro diritti in ambito familiare e sociale?
Se ne discute alle Officine Culturali ERGOT, durante la presentazione del libro, il “Protagonismo delle donne in terra d’Islam”, insieme alla curatrice del libro, l’iraniana Leila Karami, a Stefania Vulterini, curatrice della casa editrice ed alle docenti di lingua e letteratura araba Monica Ruocco e Samuela Pagani.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Meticcia e dalla Casa delle Donne di Lecce, si inserisce nel ciclo di incontri sul pensiero e le lotte dei movimenti femministi, organizzata dalla federazione di donne.
intervengono
LEILA KARAMI
curatrice del libro
STEFANIA VULTERINI
curatrice della collana sessismo e razzismo, Ed. Ediesse
SAMUELA PAGANI, Docente di Lingua e Letteratura Araba, Università degli Studi del Salento
modera
MONICA RUOCCO, Docente di Lingua e Letteratura Araba, Università degli Studi di Napoli L'orientale
rassegna stampa
Appunti per una lettura storico-politica
MARTEDI' 7 GIUGNO ORE 19,00
Officine culturali Ergot - Piazzetta Falconieri - LECCE
Dall’Egitto alla Siria, dalla Turchia all’Iran, passando per il singolare caso della Palestina, come vivono le donne in questi paesi? Come si organizzano? Come lottano per conquistare i loro diritti in ambito familiare e sociale?
Se ne discute alle Officine Culturali ERGOT, durante la presentazione del libro, il “Protagonismo delle donne in terra d’Islam”, insieme alla curatrice del libro, l’iraniana Leila Karami, a Stefania Vulterini, curatrice della casa editrice ed alle docenti di lingua e letteratura araba Monica Ruocco e Samuela Pagani.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Meticcia e dalla Casa delle Donne di Lecce, si inserisce nel ciclo di incontri sul pensiero e le lotte dei movimenti femministi, organizzata dalla federazione di donne.
intervengono
LEILA KARAMI
curatrice del libro
STEFANIA VULTERINI
curatrice della collana sessismo e razzismo, Ed. Ediesse
SAMUELA PAGANI, Docente di Lingua e Letteratura Araba, Università degli Studi del Salento
modera
MONICA RUOCCO, Docente di Lingua e Letteratura Araba, Università degli Studi di Napoli L'orientale
rassegna stampa
mercoledì 11 maggio 2016
CRISTINA DA PIZZANO -storia di una donna nel Medioevo
Giovedi' 12 maggio ore 17,30
presso l'Open Space
in Piazza Sant'Oronzo a Lecce
incontro su
CRISTINA DA PIZZANO - storia di una donna nel Medioevo
intervengono:
M. Giuseppina MUZZARELLI -Docente di Storia Medievale Università di Bologna
Roberta POIANO produttrice del film
testi letti da Carla VISCIOLA
introduce
Antonella MANGIA Casa delle Donne
a seguire
Antonella MANGIA Casa delle Donne
a seguire
Proiezione del film
CHRISTINE CRISTINA di Stefania Sandrelli
CHRISTINE CRISTINA di Stefania Sandrelli
ingresso libero
Christine de Pizan, o anche Cristina da Pizzano (Venezia, 1365 – Monastero di Poissy, 1430 circa), è stata una scrittrice e poetessa italiana.
Poetessa, filosofa, autrice di numerosi scritti, è nota soprattutto per il suo libretto intitolato "La Città delle Dame", scritto in pochi mesi tra il 1404 e il 1405, e viene riconosciuta come la prima scrittrice europea di professione, tanto più peculiare in quanto trae spunto dalla propria esperienza di vita e non dalla tradizione religiosa o mitologica.
Oggi può sembrare incredibile, eppure nei primi anni del Quattrocento una donna difese pubblicamente la dignità femminile e non finì al rogo, al contrario si affermò come importante intellettuale degna d’ascolto.
Per la vita e i temi trattati nelle sue opere, in cui combattè strenuamente l'imperante misoginia, è spesso stata considerata un'antesignana del femminismo, tanto che la stessa Simone de Beauvoir la segnala come “la prima donna a prendere la penna in difesa del proprio sesso.”
Il Film
Regia:
Stefania Sandrelli
Anno di produzione: 2009
Durata: 92'
Il film è ambientato nel Medioevo tra il 1380 e 1430.
"Christine - Cristina", l'esordio alla regia di Stefania Sandrelli
“Christine - Cristina” è l’opera prima di Stefania Sandrelli che esordisce alla regia, supportata da Giovanni Soldati, dopo quasi cinquant’anni di esperienza come attrice.
“Tutto è nato”, ha precisato la notissima interprete ora anche cineasta, “circa cinque anni fa quando ho scovato in una libreria un volume sulla storia di Cristina da Pizzano, questa donna che si trasforma in un eroina a causa degli eventi che vive, quelli conseguenti al confuso periodo storico del passaggio dal Medioevo all’Umanesimo. Mi sono innamorata di questa storia al femminile, di questa donna capace di lottare per dimostrarsi credibile e apprezzabile con un mestiere che all’epoca non era permesso ad una donna.
Anno di produzione: 2009
Durata: 92'
Il film è ambientato nel Medioevo tra il 1380 e 1430.
"Christine - Cristina", l'esordio alla regia di Stefania Sandrelli
“Christine - Cristina” è l’opera prima di Stefania Sandrelli che esordisce alla regia, supportata da Giovanni Soldati, dopo quasi cinquant’anni di esperienza come attrice.
“Tutto è nato”, ha precisato la notissima interprete ora anche cineasta, “circa cinque anni fa quando ho scovato in una libreria un volume sulla storia di Cristina da Pizzano, questa donna che si trasforma in un eroina a causa degli eventi che vive, quelli conseguenti al confuso periodo storico del passaggio dal Medioevo all’Umanesimo. Mi sono innamorata di questa storia al femminile, di questa donna capace di lottare per dimostrarsi credibile e apprezzabile con un mestiere che all’epoca non era permesso ad una donna.
Stefania Sandrelli parla del suo esordio nella regia, Christine Cristina
Christine Cristina incontra Christine de Pizan: considerazioni al margine di una pellicola (fonte diotima comunità filosofica femminile)
Rassegna stampa
http://www.quisalento.it/item/cristina-da-pizzano-una-donna-nel-medioevo
http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=35488&id_rub=59
http://www.lecceprima.it/eventi/cinema/lecce-casa-delle-donne-film-sandrelli-cristina-da-pizzano.html
http://iltaccodibacco.it/puglia/eventi/154307.html
martedì 10 maggio 2016
vogliamolacasadelledonne
#vogliamolacasadelledonne
Oggi, per l'ennesima volta, presentiamo formalmente al Comune di Lecce,
la richiesta di uno spazio pubblico (ad oggi abbandonato e
inutilizzato) dove creare quel progetto di Casa delle Donne, per il
quale ci battiamo da anni. Un processo già avviato in molte altre città
italiane.
Dopo tanti anni di lavoro sui temi del femminismo, dei diritti e dei saperi delle donne e della multiculturalità, questa non è più soltanto la NOSTRA richiesta, ma è diventata un' esigenza di moltissime donne. Tutte quelle donne che ci hanno accompagnato in questo lungo percorso associativo, organizzando eventi, incontri pubblici, uscendo da quell'isolamento in cui spesso molte di noi sono costrette, nostro malgrado. La Casa delle Donne è per tutte queste donne un servizio e un luogo di incontro al tempo stesso, un punto di passaggio indispensabile per consentire alle competenze femminili, di ieri e di oggi, di fare rete, anche tra diverse generazioni.
Dopo tanti anni di lavoro sui temi del femminismo, dei diritti e dei saperi delle donne e della multiculturalità, questa non è più soltanto la NOSTRA richiesta, ma è diventata un' esigenza di moltissime donne. Tutte quelle donne che ci hanno accompagnato in questo lungo percorso associativo, organizzando eventi, incontri pubblici, uscendo da quell'isolamento in cui spesso molte di noi sono costrette, nostro malgrado. La Casa delle Donne è per tutte queste donne un servizio e un luogo di incontro al tempo stesso, un punto di passaggio indispensabile per consentire alle competenze femminili, di ieri e di oggi, di fare rete, anche tra diverse generazioni.
venerdì 4 marzo 2016
Violenza nelle relazioni e violenza economica: riconoscere nessi, dar vita alle alternative.
11 Lecce, ore 17 c/o Aula del Rettorato di Lecce
12 marzo, ore 11 c/o Scuola OLIVETTI, Lecce
Violenza nelle relazioni e violenza economica:riconoscere nessi, dar vita alle alternative.
Interviene
Marco Deriu, Università di Parma
Introduce Elisa Rubino, ricercatrice Università del Salento
Coordina Marta Vignola, Casa delle Donne di Lecce
12 marzo, ore 11 c/o Scuola OLIVETTI, Lecce
Violenza nelle relazioni e violenza economica:riconoscere nessi, dar vita alle alternative.
Interviene
Marco Deriu, Università di Parma
Introduce Elisa Rubino, ricercatrice Università del Salento
Coordina Marta Vignola, Casa delle Donne di Lecce
Siamo arrivate all'ultimo appuntamento, promosso dalla Casa delle Donne di Lecce, inserito nella rassegna "percorsi contro la violenza sulle donne".
Dopo il coinvolgente flashmob mondiale (ONE BILLION RISING 2016) a cui abbiamo aderito e dopo le iniziative in cui abbiamo esplorato il metodo dell'autobiografia come strumento per le donne che hanno subito violenza e l'intenso tour di teatro forum, che ci ha permesso di analizzare dove nasce la violenza maschile e come si può intervenire, è la volta di Marco Deriu, professore dell'università di Parma impegnato da anni su questi tempi. Si incrocerà il tema della violenza con quello delle alternative economiche e sociali. Sia parlando della violenza simbolica e strutturale e di come le aspettative di genere sono alla base della violenza maschile sulle donne, sia parlando del conflitto tra lavoro produttivo e lavoro riproduttivo e di cura.
martedì 16 febbraio 2016

SABATO 20 febbraio, ore 19, Manifatture KNOS ||| Ore 11, Scuola Olivetti ||| spettacolo di TEATRO FORUM a cura del gruppo romano PARTECIPARTE ||| "AMORE MIO. QUANDO L'AMORE NASCONDE LA VIOLENZA"
DOMENICA 21 febbraio, ore 11/17, c/o Laboratorio Danza Annamaria De Filippi ||| LABORATORIO sul TEATRO DELL'OPPRESSO ||| LA GABBIA DEL GENERE. (La cui gabbia è aperta)
LO SPETTACOLO
“Amore Mio” è uno spettacolo che mostra tre tappe che portano una coppia dalla possessività “amorosa” alla violenza e chiede come si può aiutare una persona che si sta rinchiudendo in una relazione pericolosa. Il pubblico può intervenire su tre diversi livelli del problema: possessione, isolamento e violenza, scoprendo le difficoltà d’intervento, le strategie pericolose e le possibili soluzioni.
L’obiettivo di questo spettacolo è quello di affrontare un tema delicato con un metodo divertente e coinvolgente e mostrare che tutti abbiamo un ruolo da giocare nella prevenzione alla violenza di genere. In questo senso lo spettacolo permette di allenarsi ad intervenire, sia prima che un rapporto diventi violento, sia dopo. Permette anche di definire collettivamente quando una relazione diventa dannosa e in quali momenti si può o si deve intervenire.
CHE COS'E' IL TEATRO FORUM
Il teatro forum è una delle tecniche del teatro dell’oppresso; il pubblico può intervenire per provare ad affrontare e risolvere i problemi messi in scena. Lo spettacolo si svolge in 4 tempi:
IL LABORATORIO
Attraverso esercizi graduali e semplici giochi, il laboratorio farà emergere stereotipi e pregiudizi che condizionano e complicano la nostra vita, ingabbiano i nostri desideri e le nostre relazioni. In modo piacevole e spontaneo si individueranno quei modelli femminili e maschili che abbiamo interiorizzato ma non ci appartengono, e come questi condizionano le nostre scelte e le relazioni tra i sessi. Attraverso semplici tecniche teatrali, accessibili a tutti/e, si metteranno in scena le situazioni problematiche che vivono le donne e gli uomini nella vita privata, professionale, sociale, e insieme si ricercheranno delle possibili soluzioni.
per info: 349 2195145
venerdì 22 gennaio 2016
La Casa delle Donne di Lecce sui fatti di Colonia nella notte di Capodanno
I
fatti accaduti a Colonia e in altre città tedesche nella notte di
Capodanno, per la loro valenza terribile sia materiale che
simbolica, hanno destato indignazione e profonda preoccupazione in
tutte noi, come in chiunque abbia a cuore la nostra libertà e
dignità di donne.
1-
In primo luogo vogliamo sottolineare la gravità in sé degli atti di
violenza sessista messi in opera, secondo una ricostruzione non del
tutto chiara, da un “branco di maschi in prevalenza immigrati di
origine islamica” su gruppi di donne che agivano la loro libertà e
autodeterminazione nello spazio pubblico. Le brutali molestie
sessuali, fino allo stupro, denunciate dalle donne, insieme ai furti
e altre violenze di ogni tipo, hanno avuto come contraltare
l’inspiegabile assenza di dispositivi di sicurezza da parte delle
autorità tedesche, che hanno lasciato inquietanti interrogativi, sia
in ordine alla versione dei fatti fornita dalle forze dell’ordine,
sia all’inerzia da queste dimostrata, fino a sollevare il sospetto
di una provocazione ordita dalla destra xenofoba ai danni degli
immigrati.
Comunque
sia, resta il fatto che nel cuore dell'Europa si è verificato, in un
luogo pubblico, in una normale piazza, dentro lo Stato di diritto, un
inaccettabile vulnus,
una vera e propria sospensione delle libertà personali e civili, a
partire dall' habeas corpus,
che colpisce in primo luogo le donne, la loro autonomia, il loro
agire nel contesto sociale, ma anche costituisce un pericoloso
segnale di uno scarto nella civile convivenza, un motivo di ulteriore
crisi di fiducia nelle istituzioni e aggrava quell'antropologia
dell'insicurezza che rischia di sfasciare i valori e le basi stesse
della costruzione europea.
2-
L’immediata reazione islamofobica, seguita alla sconcertante notte
“franca” di Colonia, ha investito in maniera traumatica il nodo
cruciale dell'immigrazione, ponendo in evidenza sia i limiti del
progetto europeo in tema di accoglienza e integrazione, sia il vizio
d'origine e la debolezza intrinseca del modello europeo-occidentale
di confronto con la diversità. L'antitesi barbaro/civilizzato, in
cui la destra più o meno moderata o dichiaratamente xenofoba tenta
di schiacciare la questione delle differenze culturali tra noi
europei e “gli altri”, è una costruzione ideologica funzionale
sia al radicalismo islamico sia a quello di matrice xenofoba,
razzista e sessista.
PERCORSI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
VENERDÌ 22 gennaio, ore 18.30
Officine Culturali ERGOT
Scrivere oltre il silenzio. Pratiche autobiografiche e violenza di genere
Officine Culturali ERGOT
Scrivere oltre il silenzio. Pratiche autobiografiche e violenza di genere
Intervergono Virginia Meo, project manager "Writing beyond silence" | Giulia Sannolla, Assessorato al Welfare, Regione Puglia| Modera Paola Martino, Casa delle Donne di Lecce
www.writingbeyond.eu
lunedì 18 gennaio 2016
PERCORSI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

22 gennaio | 14 febbraio | 20 febbraio | 11/12 MARZO - LECCE
La violenza sulle donne vista dal lato maschile. Rifiutando
la rappresentazione delle donne come vittime deboli e mostrando l'altra faccia
del problema: i comportamenti sbagliati degli uomini.
Tolleranza zero verso ogni forma di violenza contro donne e
ragazze.
La Casa delle Donne di Lecce organizza un ciclo di
iniziative ed incontri, per individuare strumenti e pratiche, utili per
sconfiggere la violenza contro le donne. Quattro gli appuntamenti che, a
partire dal mese di gennaio sino a marzo, affronteranno il problema della
violenza degli uomini contro le donne, a partire dal coinvolgimento e la
partecipazione degli stessi uomini.
Le iniziative sono aperte alle associazioni, alle
Istituzioni, ai centri anti violenza e a tutte quelle donne e quegli uomini che
intendono capire come affrontare il problema. Quali sono le cause profonde,
come poter intervenire nel caso in cui si sia testimoni di abusi e come andare
oltre il ruolo di vittime a cui molto spesso le donne vengono relegate.
Il ciclo di incontri affronta un tema purtroppo sempre
attuale (oggi più che mai v
isto i fatti di Colonia), nata a Novembre, in occasione della “Giornata
Internazionale contro la Violenza sulle donne”, un’occasione in più per
intensificare la rete di soggetti che agiscono sul territorio, individuare
nuove pratiche per affrontare problema e diffondere la cultura della non
violenza.
Del resto i dati ISTAT 2015 registrano un importante segnale
di miglioramento rispetto ai cinque anni precedenti. Sembrerebbe infatti che le
violenze fisiche e sessuali siano diminuite
(ma non scomparse!) passando da un 13,3% ad un 11,3%. <<Ciò è
frutto>> secondo l’Istat
<<di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di
una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un
clima sociale di maggiore condanna della violenza.>>
Di seguito il programma dettagliato
VENERDÌ 22 gennaio, ore 18.30
Officine Culturali ERGOT
Scrivere oltre il silenzio. Pratiche autobiografiche e violenza di genere
Officine Culturali ERGOT
Scrivere oltre il silenzio. Pratiche autobiografiche e violenza di genere
Intervergono Virginia Meo, project manager "Writing beyond silence" | Giulia Sannolla, Assessorato al Welfare, Regione Puglia| Modera Paola Martino, Casa delle Donne di Lecce
DOMENICA 14 febbraio
FLASH MOB ONE BILLION RISING
LE DONNE DI LECCE DANZANO INSIEME CONTRO LA VIOLENZA
luogo e orario da definire
FLASH MOB ONE BILLION RISING
LE DONNE DI LECCE DANZANO INSIEME CONTRO LA VIOLENZA
luogo e orario da definire
SABATO 20 febbraio
ore 10 Scuola OLIVETTI
ore 20 Manifatture KNOS
Tra moglie e marito. Quando una relazione diventa pericolosa?
Spettacolo di Teatro Forum a cura di Parteciparte (Roma) introduce Ilaria Florio Casa delle Donne di Lecce
ore 10 Scuola OLIVETTI
ore 20 Manifatture KNOS
Tra moglie e marito. Quando una relazione diventa pericolosa?
Spettacolo di Teatro Forum a cura di Parteciparte (Roma) introduce Ilaria Florio Casa delle Donne di Lecce
VENERDì 11 MARZO, Lecce, luogo e orario da definire
SABATO 12 MARZO, ore 10 Scuola OLIVETTI, Lecce
Violenza nelle relazioni e violenza economica: riconoscere nessi, dar vita alle alternative
Marco Deriu, docente Università di Parma
modera Marta Vignola, Casa delle Donne di Lecce
SABATO 12 MARZO, ore 10 Scuola OLIVETTI, Lecce
Violenza nelle relazioni e violenza economica: riconoscere nessi, dar vita alle alternative
Marco Deriu, docente Università di Parma
modera Marta Vignola, Casa delle Donne di Lecce
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