giovedì 5 novembre 2015

COMUNICATO sugli spazi associativi a Lecce


Lecce 30 ottobre 2015
Apprendiamo con soddisfazione che dal consigliere comunale Rotundo è stata finalmente sollevata, ed è stata ripresa sui media, la questione degli immobili concessi in uso gratuito dal Comune ad associazioni ed enti operanti nel territorio, nonché quella delle modalità di assegnazione e gestione degli stessi immobili di proprietà pubblica.
Il fatto che, contrariamente ai regolamenti in materia, il Comune abbia pagato perfino le utenze degli immobili concessi ad uso gratuito ad associazioni ed enti, gravando sulla spesa pubblica, lo consideriamo solo un aspetto successivo all’altro fondamentale, che noi poniamo con forza: con quali criteri e sulla base di quale regolamento tali immobili sono stati assegnati in uso gratuito?  Ciò che soprattutto ci preme è che la materia delle concessioni gratuite di immobili di proprietà pubblica sia regolamentata e gestita in modo trasparente e chiaro.  Cosa che finora non  è stata.
Sono almeno cinque anni che la Casa delle donne di Lecce va sostenendo che in questa città esiste un problema politico di gestione e assegnazione degli spazi del patrimonio pubblico, che occorre una regolamentazione chiara e trasparente riguardo ai criteri decisionali adottati, per evitare situazioni di discrezionalità, favore, privilegio.


La Libera Federazione di Donne di Lecce si è rivolta ripetutamente all’Amministrazione Comunale, in modo formale ed informale, per via d’ufficio e su contatto diretto, per ottenere in uso gratuito un immobile, fra quelli in disuso, che fosse idoneo alle attività della Casa delle donne. Ci è stato sempre risposto che non c’era alcuna disponibilità, salvo, ultimamente, uno sgabuzzino annesso alla Chiesetta Balsamo! Eppure, stando all’elenco reso pubblico, tanti altri hanno ricevuto risposte più soddisfacenti!
Ribadiamo che a noi sta molto a cuore che i locali di proprietà comunale in disuso siano assegnati all’associazionismo culturale, artistico, politico, e che gli immobili assegnati siano tenuti in condizioni di fruibilità, funzionalità e in buono stato (facendo pagare ai fruitori, se è il caso, le famose bollette della luce e del gas).  Ci preme molto che le  assegnazioni avvengano in modo trasparente e chiaro, per evitare discrezionalità e discriminazioni. Ci preme moltissimo che anche Lecce abbia una Casa delle donne con una sede adeguata, come ne esistono nelle altre città italiane, luogo fisico e simbolico della libertà femminile intesa come riferimento politico-culturale forte, in grado di dare dignità e linfa alla politica in senso generale, come risorsa per la vita pubblica della città.
A fronte della portata dei nostri intenti più volte manifestati, unica risposta, finora, è stata la sordità della politica leccese al suo massimo livello, e ciò non può non rammaricarci. Pensiamo invece che  una visione non corta e non priva di qualità della politica e delle istituzioni debba contemplare una gestione pubblica non separata dalle dinamiche sociali, in un circuito trasparente che preveda la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini alla decisione politica.

                                                   LFD-Casa delle Donne di Lecce

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