domenica 20 maggio 2012

Il gruppo delle Gocce si presenta alla “Casa delle donne”



                                           La materialità c’è, ma l’allestimento della stanza non è una questione conclusa.
“Questa libertà è solo un inizio. Dipingerla, condividerla con chi intendete condividerla e a quali condizioni”
                                                                                 (V.Woolf – “La” stanza tutta per sé)


Il desiderio del nostro gruppo è di prendere parte all’esperienza “Casa delle donne”. Siamo interessate a realizzare insieme la sua fondazione, le scelte aperte alla mediazione che dicano, rendano visibili e rafforzino le relazioni tra donne  in un luogo che possa dirsi del fare reale e simbolico insieme.

“Le gocce”: siamo un gruppo di donne che hanno inteso far confluire le proprie differenti storie per continuare quella di ciascuna nella fedeltà al proprio essere donna, in un luogo di riconoscimento di autorità e di attribuzione di valore alla competenza politica e simbolica delle donne, e in cui il vissuto di ognuna fa testo.
Facciamo riferimento al pensiero della differenza sessuale. Il pensiero della differenza sessuale dice che nessun punto di vista è neutro, che nessun punto di vista garantisce l’universalità, che ciascuna/o parla del proprio sesso che fa tutt’uno con la propria esperienza e condizione. Il pensiero della differenza sessuale non è in sé unificante, ma rende possibile il domandarsi tra donne che fare di fronte a qualsiasi evento. Il sapere della differenza è la costruzione di un sapere inedito scegliendo il proprio sesso come punto di vista sul mondo e come punto di partenza per qualsiasi fare.
Ci legano il piacere, il vincolo della relazione con l’altra e il riconoscimento della genealogia femminile come struttura simbolica oltre che naturale.

Lavoriamo per la realizzazione di una pratica corrispondente alla nostra singolare presa di coscienza in cui  parole ed esperienza entrano in circolo e si potenziano a vicenda.
Lavoriamo alla creazione di uno spazio relazionale di reciproca esibizione che viene percepito ed affermato come politico anche dalle donne che incontriamo.
Vogliamo concentrarci su ciò che avvertiamo essenziale per noi, poiché riteniamo che l’esperienza di scambio fra donne può produrre simbolico femminile soltanto se non si sgancia dal corpo sessuato e dall’incrocio fra corpo e parola. Per molte di noi il pensiero della differenza ha rappresentato una trasformazione di sguardo sulla vita e sul mondo, ma insieme abbiamo compreso che ci si sposta soltanto se la trasformazione si realizza nella relazione. La pratica di relazione fra donne, nella responsabilità del coniugare presa di coscienza, modificazione di sé e pratica, permette infatti lo spostamento e l’accesso a saperi, pratiche e valori condivisi.
Riteniamo debba essere praticata la differenza sessuale, che istituisce una discontinuità radicale, si allontana dalla logica statica della diseguaglianza del modello emancipativo e costituisce una risorsa potenziale, critica e creativa. Un acquisto mai definitorio o definitivo, sempre da rinegoziare, sempre da portare a significazione nella vita stessa.
La nostra pratica mira a rompere la complicità con il potere maschile. Vogliamo realizzare e mantenere ciascuna e tutte insieme una distanza simbolica dal potere e dalle istituzioni. Abbiamo fiducia in noi stesse, nelle nostre risorse. Pensiamo insieme e riteniamo che la mediazione femminile come pratica politica, la relazione privilegiata con altre donne favorisce il passaggio ad un altro ordine di rapporti, dove la fiducia, l'autorità femminile, il credito liberamente attribuiti contano per noi più del potere. Ci impegnamo a rendere politici ambiti che l’approccio tradizionale ha cancellato, perché crediamo che la politica che raggiunge risultati positivi sia quella che favorisce le relazioni fra donne. Relazioni che mirano a tenere insieme, riflettere e dare senso all’esperienza - in una pratica in cui ogni nostro atto e pensiero è fare politica.






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