sabato 23 novembre 2019

Marcia Contro La Violenza Sulle Donne

Marcia Contro La Violenza Sulle Donne
FreeD.A. · Lecce
LUN, 25 NOV ALLE ORE 16:30
partenza da Porta Napoli- Lecce

In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, il Collettivo Universitario Femminista FreeDA – Libere Donne Autodeterminate invita singoli e realtà territoriali a partecipare alla marcia del 25 Novembre, che partirà da Porta Napoli alle ore 16:30 e terminerà in Piazza Sant’Oronzo dove sarà previsto un momento collettivo di riflessione.

Il messaggio lanciato è #IONONMIVOLTO, frutto di un percorso avviato con i ragazzi e le ragazze dell’Università del Salento
Tutte e tutti insieme vogliamo dare voce a quelle donne a cui è stata spezzata. Rompere il muro di silenzio e di indifferenza attraverso i nostri volti, la nostra partecipazione.

➡️ 25 Novembre
ore 16:30
Porta Napoli, Lecce.

Rompere lo schema della violenza si può… si deve!


Ognun* potrà indossare un elemento rosso 🔴

Per aderire:
✨freeda8419@gmail.com
✨3485903347
✨ Facebook e Instagram


giovedì 21 novembre 2019

25 Novembre contro la violenza sulle donne/"Non è amore malato"


Lunedì 25 novembre 2019 dalle ore 18:30
Sala Open Space Comune di Lecce- Piazza S.Oronzo
 La Casa delle donne di Lecce 
presenta il libro
 
NON E' AMORE MALATO
dal delitto d'onore all'amore criminale
 
È possibile raccontare i femminicidi in un modo diverso? Noi crediamo non solo che sia possibile ma anche necessario.
Questo volume nasce con l’intento di dar conto dei cliché che con maggiore insistenza compaiono sulle pagine dei giornali e nei servizi dei principali telegiornali pugliesi.
Modi tipici di raccontare l’omicidio di donne per motivi di genere che stanno (seppur involontariamente) contribuendo a legittimare stereotipi, dinamiche
interpersonali, rappresentazioni collettive ancora troppo dipendenti da una cultura patriarcale persistente.

Le autrici 
VALENTINA CREMONESINI -Università del Salento
e
GRAZIA RONGO - giornalista e illustratrice
ne discutono con
LORENA  SARACINO - Presidente CORECOM Puglia
introduce e modera
MADDALENA MONGIO' - giornalista
 






martedì 19 novembre 2019

pullman per la manifestazione di Roma #nonunadimeno

Pullman dalla Puglia per il corteo di Non una di meno a Roma
Il prossimo 23 novembre la marea femminista e transfemminista tornerà a inondare le strade di Roma contro la violenza che segna le nostre vite e diventa sistema!

Il costo del viaggio è di 30 euro andata/ritorno.

VIENI CON NOI!

Per ulteriori informazioni, contattaci!
ASIA (Bari) 328 2784459
SARA 388 8219184
SIMONE 393 2101230
LUCIANA 320 2285454
REGINA 349 1059710
IRENE 3477845775

SIAMO RIVOLTA!
 #nonunadimeno
  https://m.facebook.com/events/1625088907634107

 

lunedì 11 novembre 2019

messaggio dalla Presidente uscente

Riceviamo, e pubblichiamo, dalla Presidente uscente Ilaria Florio il suo messaggio di saluto
Care Come avrete visto abbiamo pubblicato il post con annuncio sul rinnovo delle cariche. 

Ne approfitto per scrivere due parole qui ..  considerato che  nelle ultime riunioni non sono riuscita ad esprimere al meglio quello che avrei voluto dirvi perché sempre troppo cariche e dense di argomenti. 



Rappresentare la Casa in questi anni è stato sempre per me motivo di onore e di orgoglio. Anche quando tutte e tutti ci criticavano .. mi sono sentita sempre parte di un gruppo di donne combattive, determinate, solidali, unite, trasversali e orizzontali nelle scelte, talvolta litigiose ma sempre pronte a ritrovarsi e disposte a condividere il proprio sapere. Con molte di voi sono cresciuta e mi sono formata, a tante di voi devo parte  del mio essere Femminista. 



Ecco io penso che in questi undici anni siamo riuscite a costruire una realtà, seppur piccola, davvero preziosa per caparbietà e desiderio di fare la differenza. È per questo che volevo dirvi ancora una volta grazie! E’ stato bello! 😂😂 



A Katia e Michela e a tutte: daje ragazze ♥️♥️ continuiamo così !!

Rinnovo delle cariche sociali alla Casa delle Donne di Lecce




La L.F.D. Libera Federazione Donne- Casa delle Donne di Lecce comunica che in data 4 novembre sono stati rinnovati, dall'assemblea delle socie ,gli incarichi di Presidente e Vice-Presidente , eleggendo Katia Lotteria quale Presidente e Michela Luperto Vicepresidente.

Alle nostre nuove portavoce va l'augurio di proseguire e rafforzare l'opera svolta sinora dalla Casa delle Donne in termini di attività e sensibilizzazione delle donne della città sui temi della parità e della differenza di genere, sull'equità e i diritti delle donne, contro gli stereotipi sessisti e la violenza di genere, in difesa della Legge 194 e contro la disparità salariale e la disoccupazione femminile.

Temi che ci hanno viste impegnate in questi anni e sui quali importante è stato il contributo della Presidente uscente Ilaria Florio, che vogliamo ringraziare non solo per il lavoro svolto con passione ma per la sua capacità di aprire la Casa delle Donne ad una proficua relazione con le nuove generazioni di donne, con le ragazze che si affacciano oggi alla vita politica di questa città.

A tutte auguriamo buon lavoro e auspichiamo che la Casa delle Donne, oggi resa più forte dalle nuove presenze giovanili, continui a rappresentare un punto di riferimento positivo e importante per le donne di questa città."

mercoledì 23 ottobre 2019

WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA?

Dal 24 al 27 ottobre nella sala al I Piano del Convitto Palmieri di Lecce il festival Conversazioni sul futuro, in collaborazione con la Casa delle donne di Lecce, ospita la mostra WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA? a cura di Libere Sinergie e, per la Puglia, realizzata con l’APS Sudestdonne e una serie di incontri.
La mostra che racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.

Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano. “Bisogna essere in grado di suscitare delle reazioni, all’interno dello spazio della mostra, simili a quelle riportate”, afferma Brockman, per indurre le visitatrici a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”. In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale. “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”. Le storie esposte sono state tradotte in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e francese.


Giovedì 24 ottobre – ore 18 > 19:30
INAUGURAZIONE MOSTRA
Rosangela Paparella (consulente Centri Antiviolenza Sud Est Donne), Cinzia Mondatore (magistrata Tribunale di Lecce), Silvia Miglietta (Assessora Pari opportunità e Diritti civili del Comune di Lecce), Katia Lotteria (Casa delle donne di Lecce), Donata Martino (Centro Antiviolenza Martina Franca).



Venerdì 25 ottobre – ore 17:30 > 19:30 NON SONO SESSISTA MA… IL SESSISMO NEL LINGUAGGIO CONTEMPORANEO Lorenzo Gasparrini (Tlön)
Il blogger, attivista e scrittore, dialoga con Sabrina Barbante (blogger).
Incontro valido per i crediti formativi obbligatori dell’Ordine dei giornalisti


Sabato 26 ottobre – ore 17:30 > 18:30  
SCHIAVE DELLA TRATTA  
Amalia De Simone (videoreporter Corriere.it, Rai e Reuters), Ines Rielli (psicologa, coordinatrice progetto Libera e coautrice di “Libera Libere”, Radici Future). Modera Katia Lotteria (Casa delle donne di Lecce).


Sabato 26 ottobre – ore 18:30 > 19:30
ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN.
DEPISTAGGI E VERITÀ NASCOSTE A 25 ANNI DALLA MORTE 

 Luigi Grimaldi e Luciano Scalettari (Round Robin)
Modera Marina Lalovic (Rai Radio 3)



Domenica 27 ottobre – ore 17:30 > 19:30
MA L’AMORE C’ENTRA?  
di Elisabetta Lodoli (MaxMan Coop – 52′)
Dopo la proiezione, la regista dialoga con Ilaria Florio (Casa delle Donne Lecce).


Ingresso libero fino a esaurimento posti 

martedì 22 ottobre 2019

Conversazioni sul futuro: Proiezione- Ma l’amore c’entra?

Ma l’amore c’entra?  

proiezione docu-film 

di Elisabetta Lodoli a Lecce

domenica 27 ottobre 
dalle ore 18:00 alle 20:00
Biblioteca Convitto Palmieri
Lecce 
Domenica 27 ottobre (ore 18 – ingresso libero) nella sala al primo piano del Convitto Palmieri di Lecce, il festival Conversazioni sul Futuro ospita la proiezione di Ma l'amore c'entra? di Elisabetta Lodoli. La regista, subito dopo, dialogherà con Ilaria Florio (Casa delle donne di Lecce).

La violenza sulle donne racconta da tre uomini che hanno avuto comportamenti violenti contro le proprie mogli o compagne ma che hanno intrapreso un percorso di cambiamento chiedendo aiuto al centro Liberiamoci dalla Violenza dell’Ausl di Modena. Una riflessione sull’educazione sentimentale, sugli stereotipi e le gabbie culturali, sulla differenza uomo-donna. Il percorso dei protagonisti è costruito sulle parole raccolte nelle interviste condotte nell’arco di due anni.




La proiezione rientra all’interno della mostra WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA? a cura di Libere Sinergie e, per la Puglia, realizzata con l’APS Sudestdonne, promossa da Conversazioni sul futuro, in collaborazione con la Casa delle donne di Lecce.

La mostra che racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano. “Bisogna essere in grado di suscitare delle reazioni, all’interno dello spazio della mostra, simili a quelle riportate”, afferma Brockman, per indurre le visitatrici a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”. In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale. “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”. Le storie esposte sono state tradotte in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e francese.

Ingresso libero
Info e programma conversazionisulfuturo.it

 

 

Schiave della tratta

 Schiave della tratta

           Amalia De Simone e Ines Rielli 

a Lecce

sabato  26 ottobre 
dalle ore 17:30 alle 18:30
Biblioteca Convitto Palmieri
Lecce 
 Sabato 26 ottobre (ore 17:30 - ingresso libero) nella sala al primo piano del Convitto Palmieri di Lecce, il festival Conversazioni sul futuro ospita SCHIAVE DELLA TRATTA con Amalia De Simone (videoreporter Corriere.it, Rai e Reuters) e Ines Rielli (psicologa, coordinatrice progetto Libera e coautrice di “Libera Libere”, Radici Future). ). Modera Katia Lotteria (Casa delle Donne Lecce)

L’incontro rientra all’interno della mostra WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA? a cura di Libere Sinergie e, per la Puglia, realizzata con l’APS Sudestdonne, promossa da Conversazioni sul futuro, in collaborazione con la Casa delle donne di Lecce.

La mostra che racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano. “Bisogna essere in grado di suscitare delle reazioni, all’interno dello spazio della mostra, simili a quelle riportate”, afferma Brockman, per indurre le visitatrici a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”. In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale. “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”. Le storie esposte sono state tradotte in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e francese.


 

Non sono sessista ma...

Non sono sessista ma...

Lorenzo Gasparrini a Lecce

venerdì  25 ottobre 

dalle ore 17:30 alle 19:30

Biblioteca Convitto Palmieri

 Venerdì 25 ottobre (ore 17:30 – ingresso libero) al Convitto Palmieri (I Piano) di Lecce, il festival Conversazioni sul Futuro ospiterà un incontro con Lorenzo Gasparrini, blogger, attivista antisessista e dottore di ricerca in Estetica. Dialogando con Sabrina Barbante affronterà, tra gli altri, gli argomenti al centro del suo recente volume “Non sono sessista, ma… – Il sessismo nel linguaggio contemporaneo” (Tlon). L’incontro, grazie alla collaborazione l’Ordine dei giornalisti della Puglia, è valido per il rilascio dei crediti formativi obbligatori.

La maggior parte delle volte non siamo noi a scegliere le parole che usiamo: il nostro linguaggio, fatto per lo più di stereotipi, modi di dire e luoghi comuni, deriva da una cultura patriarcale preesistente a noi. In questo libro Lorenzo Gasparrini analizza e studia le forme del linguaggio sessista, da dove hanno tratto origine e come sono cambiate negli anni, e come i femminismi abbiano portato avanti su questo tema le battaglie per la parità. Un libro che è una guida per riconoscere il sessismo insito nelle parole che scegliamo di usare, sia esso consapevole o inconsapevole, capire come ci viene imposto e realizzare come possa essere evitato.

L’incontro rientra all’interno della mostra WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA? a cura di Libere Sinergie e, per la Puglia, realizzata con l’APS Sudestdonne, promossa dal Festival Conversazioni sul futuro, in collaborazione con la Casa delle donne di Lecce.

La mostra che racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano. “Bisogna essere in grado di suscitare delle reazioni, all’interno dello spazio della mostra, simili a quelle riportate”, afferma Brockman, per indurre le visitatrici a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”. In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale. “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”. Le storie esposte sono state tradotte in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e francese.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Info 3394313397 - conversazionisulfuturo.it

 

 

domenica 20 ottobre 2019

Com'eri vestita

What were you wearing    

Com'eri vestita

Mostra e incontri


Dal 24 al 27 ottobre nella sala al primo piano del Convitto Palmieri di Lecce il festival Conversazioni sul Futuro, in collaborazione con la Casa Delle Donne Lecce, ospita la mostra WHAT WERE YOU WEARING – COM’ERI VESTITA? a cura di Libere Sinergie e, per la Puglia, realizzata con l’APS Sud Est Donne e una serie di incontri.
La mostra che racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano. “Bisogna essere in grado di suscitare delle reazioni, all’interno dello spazio della mostra, simili a quelle riportate”, afferma Brockman, per indurre le visitatrici a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”. In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale. “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”. Le storie esposte sono state tradotte in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e francese.

Giovedì 24 ottobre – ore 18 > 19:30
INAUGURAZIONE MOSTRA

Rosangela Paparella (consulente Centri Antiviolenza Sud Est Donne), 

Cinzia Mondatore (magistrata Tribunale di Lecce), 
Silvia Miglietta (Assessora Pari opportunità e Diritti civili del Comune di Lecce), Katia Lotteria (Casa delle donne di Lecce),
 Donata Martino (Centro Antiviolenza Martina Franca). 

venerdì 18 ottobre 2019

Donne, Diritti Umani e Processi di Pace

La Casa delle Donne di Lecce invita all’incontro:
invita all’incontro:

DONNE, DIRITTI UMANI E PROCESSI DI PACE: L’Agenda Internazionale “Donne, Pace e Sicurezza” e il Piano d’Azione Nazionale: la sfida della pace tra globale e locale



Lunedì 21 ottobre 2019, ore 17.30 - 20.00
LECCE, Officine Culturali ERGOT, Piazzetta Falconieri, 1



 Si può costruire un’agenda internazionale di donne per la pace partendo dall’esperienza locale? Le donne con le donne possono.

PROGRAMMA:

Introduce: Ada Donno, Casa delle donne di Lecce

Intervengono:

Luisa Del Turco (Centro Studi Difesa Civile) L’Agenda Internazionale Donne Pace e Sicurezza e il NAP italiano

Patrizia Sterpetti (WILPF-Italia) Il Piano Nazionale di Azione come sfida ubiquitaria: l’esperienza della WILPF dalle Nazioni Unite alla mediazione per i rifugiati senza casa a Roma

Ras Bamba (AIIMS E GUAP) il contesto locale: la condizione dei rifugiati nel foggiano

Erminia Rizzi (ASGI) La condizione delle donne migranti in Capitanata

Grace Divine (Richiedente asilo a Foggia, compagna di Daniel Nyarko) Testimonianza

Daniel Nyarko era un ghanese di 51 anni, che lavorava come bracciante agricolo a Foggia. Con grande coraggio aveva denunciato il sistema di caporalato ed estorsioni nel Tavoliere. Lo hanno ucciso a colpi di pistola una sera del marzo 2019, mentre rincasava dal lavoro in bicicletta. Il suo corpo è rimasto quattro mesi all’obitorio perché la sua famiglia non aveva i soldi per le esequie. Finalmente, in agosto, la comunità ghanese locale, supportata dalla Caritas di San Severo, è riuscita a mettere assieme i soldi per il funerale e la sepoltura.
Dibattito

Ore 19.00 - Proiezione del documentario “Pray the Devil Back to Hell” sull’esperienza di un movimento di donne per la pace in Liberia

Pray the Devil Back to Hell è un film documentario diretto da Gini Reticker e prodotto da Abigail Disney che documenta l’esperienza di un movimento per la pace chiamato Women of Liberia Mass Action for Peace. Organizzato dalla assistente sociale Leymah Gbowee, il movimento coinvolse le donne cristiane e musulmane di Monrovia, in Liberia, che si unirono per pregare e organizzare proteste non violente. Vestite di bianco per simboleggiare la pace, in migliaia quelle donne sono diventate una forza politica che chiedeva la fine della violenza e una soluzione pacifica alla guerra civile nel loro paese. Il loro movimento ha portato all'elezione di Ellen Johnson Sirleaf alla presidenza della Liberia, la prima nazione africana con una presidente donna.

La stessa Gbowee ha quindi guidato una delegazione di donne liberiane in Ghana per continuare ad esercitare pressione sulle fazioni in guerra, organizzando proteste silenziose fuori dal palazzo presidenziale ad Accra, fino alla ripresa dei colloqui di pace che erano in stallo.

martedì 16 luglio 2019

MeToo - Il patriarcato dalle mimose all'hashtag



Lunedì 22 luglio 2019 
 ore 19:00
  Officine Culturali Ergot
Piazzetta Falconieri 1/b
Lecce

MeToo - Il patriarcato dalle mimose all'hashtag

 
 Sarà un incontro d'eccezione quello tra la Casa delle Donne di Lecce, il Collettivo FreeD.A. e Maria Chiara Risoldi lunedi 22 luglio presso le Officine Culturali Ergot, in Piazzetta Falconieri a Lecce a partire dalle 19,00.
L'evento, focalizzato sulla presentazione del libro della Risoldi "#MeToo - Il patriarcato dalle mimose all'hashtag" (Antonio Tombolini Editore, 2018), sarà un'occasione di confronto e di condivisione di visioni sul tema della violenza e degli abusi contro le donne, sui contesti patriarcali e sui processi di emancipazione, mediante i contributi dei centri antiviolenza, della pedagogia, delle neuroscienze fino ad esplorare il campo dell'intelligenza artificiale.

Dialogheranno con l'autrice Katia Lotteria della Casa delle Donne di Lecce e Michela Luperto del Collettivo FreeD.A.

MARIA CHIARA RISOLDI: Dal 2016 Presidente della “Casa delle donne per non subire violenza” di Bologna, è psicologa e psicoterapeuta, membro ordinario dell’AIPPI, membro associato della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytic Association. E’ inoltre membro dell’associazione EMDR. Dal 2000 al 2009 è stata docente a contratto presso la facoltà di Psicologia di Bologna e docente presso Art Therapy Italiana. E’ coautrice del libro “Traumi di guerra. Un’esperienza psicoanalitica in Bosnia Erzegovina” (2004).

giovedì 13 giugno 2019

194 diciannove modi per dirlo



Cosa si nasconde dietro la scelta di non diventare madri? Quali parole possono arricchire di sfumature e dare nuovi significati all'esperienza dell'aborto? Nella consapevolezza che intorno a questo tema ci sia ancora un grosso tabù, alimentato anche da un sistema sanitario che spesso colpevolizza la scelta di autodeterminazione della donna, l'autrice ha deciso di andare a raccogliere le voci di chi decide d'interrompere volontariamente una gravidanza. Perché, come diceva Karen Blixen, "tutti i dolori sono sopportabili se li si fa entrare in una storia, o se si può raccontare una storia su di essi".

Diciannove storie, diciannove testimonianze, per cercare di comprendere la complessità di una scelta che non è mai senza ambivalenza; per dare voce alle donne, astenendosi dal giudizio ma con il semplice obiettivo di lasciare che le loro parole si alzino dal silenzio.
Per la CASA DELLE DONNE DI LECCE Ada Donno e Sandra Del Bene dialogheranno con l'autrice Camilla Endrici che presenterà il suo il libro "194 - diciannove modi per dirlo".

CAMILLA ENDRICI è nata a Bologna e vive in Trentino. Una laurea in filosofia, un passato da giornalista radiofonica e da copywriter, un ritorno, oggi alla carta stampata, guidata dal desiderio di "ascoltare per raccontare". iniziando da qui, 194 - diciannove modi per dirlo, un omaggio al potere delle parole per dare senso alle cose.


venerdì 31 maggio 2019

Non per odio ma per amore. Storie di donne internazionaliste





Sei storie di donne accomunate dalla scelta di abbandonare i privilegi e le comodità della propria vita per andare a lottare a fianco di popoli in rivolta.

La Nuova Ferramenta Arci, Casa Delle Donne Lecce e Arci Servizio Civile presentano “Non per odio ma per amore. Storie di donne internazionaliste.", libro scritto a quatto mani da Paola Staccioli e Haidi Gaggio Giuliani.

All'incontro predenderanno parte l'autrice Paola Staccioli e Silvia Baraldini, che ha scritto la prefazione del libro. Modera l'incontro Ada Donno della Casa delle Donne. Musiche a cura di Andrea Cataldo.

Ad aprire la serata un piccolo aperitivo di benvenuto.

Tamara Bunke, Elena Angeloni, Monika Ertl, Barbara Kistler, Andrea Wolf, Rachel Corrie sono le protagoniste di sei vicende biografiche diverse per provenienza geografica, formazione culturale e politica, accomunate dalla decisione di mettere in gioco la propria vita in una militanza a sostegno delle lotte di liberazione di altri popoli.

Non per odio ma per amore è il racconto della loro vita, della «ragione» che le ha spinte a combattere e della «passione» che le ha animate fino al più tragico epilogo.

martedì 9 aprile 2019

Femminismo liquido. Dalle origini al cyborg





Lunedì 15 aprile 2019
 ore 18:30 
Officine Culturali Ergot
Piazzetta Falconieri - Lecce


Femminismo liquido. 
Dalle origini al cyborg

L'illusione narcisistica dell'autocontrollo è oggi vertiginosamente alimentata dalle seduzioni della simulazione digitale dei processi sociali, da un lato, e dal dilagare di un'euforia pseudo-libertaria al godimento pulsionale, dall'altro. La sociologia richiamata da Bauman, da una parte, non ha cessato di aiutarci a capire vite di scarto, paure endemiche e capri espiatori. Il femminismo, dall'altra, è intervenuto a liberarci da questa illusione pseudo-libertaria, in nome di una libertà più vera, inscritta in un orizzonte relazionale e politico solidale, non più narciso-individualistico. Vi è il rischio, tuttavia, che le battaglie femministe, intese come movimento, finiscano col perdere la loro carica di liberazione, per un eccesso di istituzionalizzazione nella liquida governance globale. Dinanzi a questo le femministe sono chiamate a formulare una riconsiderazione critica, non solo della realtà, ma anche dei meccanismi di lotta e della propria cultura politica.

NE PARLIAMO CON 
IRENE STRAZZERI   (Università di Foggia e autrice del libro)
e   
VALENTINA CREMONESINI   (Università del Salento)

Introduce KATIA LOTTERIA della Casa delle Donne di Lecce

martedì 2 aprile 2019

presentazione "La Maga "

La Maga

l'ultimo romanzo di Isabella Lorusso


Giovedi' 4 aprile
ore 18,00
Officine Culturali ERGOT
Piazzetta Falconieri 1/b - Lecce

dialogherà con l'autrice Ada Donno


La Casa delle donne di Lecce e le Officine Ergot hanno il piacere di presentare l'ultimo lavoro di Isabella Lorusso. 


Dopo Donne contro, Voci dal Puom, Otokongo, Potosì e numerosi altri volumi, Isabella Lorusso scrive "La Maga", romanzo ambientato in Puglia con sullo sfondo alcuni degli avvenimenti storico-politici contemporanei, dal G8 di Genova alla resistenza italiana, dalla lotta del popolo curdo alla guerra civile spagnola. La Puglia si presenta nella sua bellezza artistica e naturale ma anche nella sua realtà sociale, dalla lotta contro lo sradicamento degli ulivi all'opposizione al progetto del gasdotto proveniente dall'Azerbaijan. Il popolo resiste e lotta, protagoniste le donne che, per cambiare il mondo, decidono di cambiare prima se stesse. Donne femministe, antisistema, donne simbolo per altre donne. Donne che, attingendo dal passato, guardano al futuro; donne che ci abbracciano, ci sorridono e ci stimolano a cambiare tutto, anche la nostra vita.

sabato 30 marzo 2019

Presidio contro il World Congress of Families


Presidio contro il World Congress of Families

Contro il World Congress of Families la Casa delle Donne di Lecce organizza un presidio
SABATO 30 MARZO, ORE 11
davanti alla Prefettura (lato villa)

hanno aderito:

ADESIONI:
Funzione Pubblica Cgil Lecce
Comitato territoriale Arcigay Salento
Ass. Alter-AZIONE
Ass. LEA LiberamenteEApertamente
Ass. Agedo
Ass. Blablabla
Ass. I.D.eA.
Studenti Indipendenti - Udu Lecce
Segreteria Provinciale PD
Lecce Bene Comune
CIVICA. movimento civico della città di Lecce
Ra.Ne. - Rainbow Network
"Humanfirst.it"
Lecce Città Pubblica
ass. OfficinaVisioni
Università Popolare - Lecce
SEYF - SOUTH EUROPE YOUTH Forum
ANPI Lecce
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lunedì 11 marzo 2019

BASTA MIMOSE







In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, R&D Vibes ha preparato una imperdibile playlist tutta al femminile. Saranno con noi in studio Antonella ed Alessia della Casa delle Donne di Lecce che ci aiuteranno a tirare fuori i temi più urgenti legati all'8 Marzo e al movimento femminista internazionale....

domenica 24 febbraio 2019

8 marzo! Noi scioperiamo!



VENERDI' 8 MARZO 2019
CORTEO A LECCE
PARTENZA ALLE ORE 17 DA PORTA NAPOLI
ARRIVO IN PIAZZA S.ORONZO




L’ 8 MARZO NOI SCIOPERIAMO!

L'8 marzo 2019, anche quest’anno in ogni continente, è sciopero femminista al grido di «Non Una di Meno!»
Interrompiamo ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita, sui posti di lavoro e nelle case, nelle scuole e nelle università, negli ospedali e nelle piazze, in ogni ambito in cui si riproduce violenza economica, psicologica e fisica sulle donne, dentro e fuori i confini. 
Noi scioperiamo contro ogni forma di sfruttamento e contro tutte le guerre. Le guerre sono il prodotto di questo sistema capitalistico e patriarcale per il controllo dei territori e delle persone.

Il movimento femminista globale ha dato nuova forza e significato alla parola sciopero. «Non una di meno» è il grido che esprime questa forza. 
Contro la violenza patriarcale che nega la nostra libertà, noi scioperiamo e scendiamo tutte nelle strade e nelle piazze: per riconoscerci e stringere alleanze meticce e senza frontiere. 
Per costruire insieme una giornata di affermazione globale di diritti e di lotte transfemministe.
A Lecce come in tutto il mondo, se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo per inventare un tempo nuovo!

Hanno aderito:FP Cgil, Link Lecce, Studenti Indipendenti, Alveare Lecce, Arci provinciale Lecce, Arci Nardò centrale, UdS-Unione degl studenti, Officine Culturali Ergot, Gus-Gruppo Umana Solidarietà Puglia, UDS Nardò, Ass. Blablabla, Centro Multiculturale Crocevia, Università popolare, Agedo, Camera a Sud, LEA Liberamente e Apertamente, ZEI Spazio Sociale, Ass Meticcia, Ass Alter-azione, ANPI Lecce, Ass. Alice e le altre, Cobas Lecce, Ass. MI RICONOSCI?,  Ass. Diritti a Sud, Ass ESN, Rete Indipendente Veglie, Ass. straccettiErivoluzione,
Collettivo Lecce 2 DSC di DiEM25, +Europa Salento , Antigone Puglia.

IL PERCORSO DEL CORTEO:
Partenza Porta Napoli ore 17.
Percorso Porta Napoli, Viale dell’Università-Porta Rudiae-Corso Vittorio Emanuele-Piazza Sant’Oronzo.

A conclusione del corteo performance, letture, musica ee mostra artistica dei ragazzi del Corso di Decorazine Lisi-Ghionna dell'Accademia di Belle Arti di Lecce





 



VERSO IL CORTEO TRANSFEMMINISTA DELL'OTTO MARZO: ANCHE L'UNIVERSITÀ È IN STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE






Come studentesse e studenti non solo saremo in piazza per lo sciopero dell'otto marzo, ma porteremo lo stato di agitazione permanente, indetto da Non una di meno lo scorso autunno, in Università.
Ci vediamo il 4 MARZO, ALLE 11.30, nell'aula R21 di Giurisprudenza, per discutere insieme delle contraddizioni interne e delle ripercussioni giuridiche e sociali del DDL Pillon, che mina fortemente le libertà di tutti e tutte...

...e MERCOLEDÌ 6 MARZO, ALLE 13.30, presso Studium 6, svolgeremo insieme un'azione per rivendicare la necessità di una presa di coscienza femminista e rimarcare simbolicamente e visivamente la continuazione e la vivezza di questa lotta.
Tramite la consapevolizzazione dello stato delle cose e il sapere possiamo mettere in crisi un sistema machista e patriarcale che deve essere sovvertito!