martedì 7 marzo 2017

Se le nostre vite non valgono noi scioperiamo

di Gabriella Paulì
<<C’è un gran fermento di donne a Lecce negli ultimi mesi. Donne di generazioni diverse, biografie politiche diverse, vite quotidiane diverse. Ci sono le femministe storiche, quelle che negli anni ‘70, in una provincia sperduta e amara, qual’ era Lecce allora (prima insomma di diventare “la capitale del Salento, lu sule , lu mare, lu ientu) provavano per prime a parlare di autodeterminazione femminile ; ci sono le donne, oggi tra i trenta e i quarant’anni che hanno attraverso gli anni Novanta ed entrate nel Duemila hanno dovuto ripensare e rinegoziare il senso del proprio sentirsi e dirsi femministe nei tempi cupi di una estrema precarietà esistenziale e disoccupazione feroce nel meridione d’Italia (l’Italia tutta, certo, ma a Sud, la situazione è drammatica); ci sono le millenials, venute su con l’idea che “una valigia” sempre pronta sia necessaria per sopravvivere in un mondo divenuto ormai molto piccolo, attrezzate a pensarsi integralmente globali. Vanno, non dove le porta il cuore, o non solo, vanno dove le porta la necessità, alla ricerca di dignità. Madri e non, single e non, lesbiche, etero, ricche e ricchissime, povere e poverissime, da mesi si incontrano, parlano, scazzano, e poi ridono. C’è vita, che preme, c’è rabbia a cui dare forma, c’è lotta femminista da organizzare. Cosa è stato che ha mobilitato le donne in città consentendo di “riconnettersi” tra loro ed animare le tante riunioni della Casa delle Donne di Lecce (una Casa delle Donne ospitata ormai da anni negli spazi di Ergot a Lecce, non disponendo di una sede propria) un cuore pulsante, forte, allegro della città? Il desiderio, innanzitutto, e il riconoscimento che di femminismo abbiamo bisogno (senza troppi giri di parole) in questo lembo di terra ( non ci basta più lu sule lu mare e lu ientu, in verità non ci è bastato mai) e la forza, l’incredibile forza catalizzatrice del movimento nazionale NON UNA DI MENO https://nonunadimeno.wordpress.com/ che ha saputo raccogliere temi, istanze, differenze, generazioni e metterci in rete, travalicando la geografia e lo spazio e facendoci sentire, pur nelle tante differenze, un corpo solo e connesse col mondo intero, così vicine e non più lontane. Era tanto che non accadeva in Italia, era ora.
E allora. L’Otto marzo è domani, ed è importante. L’appuntamento è doppio: ore 9.30 P.zzetta Carducci e fino alle 14:00 (Convitto Palmieri), con tante iniziative, interventi, proiezione di video, installazioni, ecce e domani alle 18.30, il corteo cittadino. Molte adesioni di associazioni, enti pubblici, ecc. sono pervenute. Domani la città si veste di fucsia, sarà la città delle donne.>>