martedì 28 aprile 2020

PANDEMIA: NEI COMITATI TECNICI LA TOTALE ASSENZA DELLE DONNE


 LA CASA DELLE DONNE DI LECCE AL GOVERNO: NEI COMITATI TECNICI LA TOTALE ASSENZA DELLE DONNE


Il 20 aprile 2020 è stata pubblicata l’Ordinanza 663 del 18 aprile 2020 con la quale si è ridefinita la composizione del Comitato tecnico scientifico, costituito da esperti e rappresentanti degli Enti e delle Amministrazioni dello Stato, che supportano il Capo del Dipartimento della Protezione Civile nelle attività finalizzate al superamento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Il Comitato è composto da 20 uomini, individuati sia tra figure istituzionali di vario livello che tra esperti in varie materie.



Sottolineando il fatto che la presenza femminile nei ruoli apicali delle istituzioni e tra i qualificati rappresentanti degli Enti e delle Amministrazioni dello Stato è evidentemente molto scarsa, dobbiamo purtroppo constatare che, ancora una volta, la composizione del Comitato non tiene in alcun conto la necessità di garantire la rappresentanza sia di donne che di uomini nelle politiche pubbliche che più di altre generano impatti sulle vite di tutte le cittadine e di tutti i cittadini.

La previsione e protezione dei rischi, il soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da emergenza, il contrasto ed il superamento della stessa, elementi fondativi del servizio di protezione civile, sono strettamente connessi alla cura dei corpi, alla cura dell’ecosistema nel quale viviamo ed alla valutazione degli effetti differenziati che una pandemia come quella che stiamo vivendo provoca su donne e uomini.

Le donne, come assistenti di prima linea, professioniste della salute, volontarie delle associazioni non governative, scienziate e altro, stanno dando un contributo globale insostituibile alla costruzione di risposte efficaci all’emergenza COVID-19.

Nel momento in cui governi, istituzioni internazionali, organizzazioni sociali, istituti scientifici sono chiamati ad uno sforzo congiunto per fra fronte alla pandemia, dalla costruzione delle risposte non può essere escluso lo sguardo di genere che è proprio delle donne ed è determinante per la loro efficacia.

Ci appare quindi quanto meno singolare la mancanza di donne tra gli esperti selezionati, quasi che le competenze femminili non siano ritenute necessarie in una fase così delicata della storia nazionale e che la cronaca di questi mesi non ci abbia riportato l’efficacia e la credibilità delle politiche messe in campo dalle donne, nei luoghi in cui le stesse hanno la possibilità di decidere.

Contestiamo quindi con fermezza questa ingiustificata ed obsoleta modalità di gestire le politiche pubbliche ed auspichiamo l’integrazione immediata del Comitato con alcune delle tante e qualificate esperte che proprio questa emergenza ci ha insegnato a conoscere e della prospettiva di genere, ad ogni livello, nello sviluppo delle politiche per la biosicurezza, garantendo alle donne accesso paritario ai livelli decisionali.

CASA DELLE DONNE LECCE