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Lecce, 08.10. 2010 
Lettera aperta al Presidente della Provincia di Lecce dott. Antonio Gabellone
Egr. Presidente,
apprendiamo dalla stampa che a breve avrà luogo la cantierizzazione dei lavori all'ex-Liceo Musicale “Tito Schipa”, attualmente assegnato in comodato d'uso alla scrivente L.F.D. per la realizzazione della 'Casa delle Donne'.
Dopo mesi di silenzio, apprendiamo dalla stampa che i lavori partiranno subito e che noi dobbiamo lasciare l'immobile. A fronte di ciò, constatiamo che non abbiamo alcuna proposta da parte Sua, nessuna soluzione al problema da noi posto, nessuna risposta alla nostra ultima lettera, fatta nei primi giorni di agosto, nella quale si ribadiva la richiesta che Lei si facesse promotore di un tavolo istituzionale con Regione- Provincia -Comune.
Le ribadivamo nella nostra ultima lettera che attraverso una collaborazione istituzionale tra Enti diversi si sarebbe potuta individuare una soluzione e offrire una prospettiva di continuità ad un progetto, quello della Casa delle Donne, che Lei ha più volte ribadito di condividere.
Le uniche soluzioni che ci sono state offerte (nei due incontri avuti con Lei a luglio) sono state quella (assolutamente inadeguata) di una stanzetta all'interno delle Manifatture Knos e lo stabile situato alle spalle del Monumento dei Caduti, stabile che (presumiamo che Lei sia stato informato) anni fa è stato totalmente devastato da un incendio e quindi è inagibile.
Nei sopracitati incontri, noi Le abbiamo ribadito che sarebbe stato possibile un <<uso condiviso>> del “Tito Schipa” una volta ristrutturato, non individuando alcuna incompatibilità tra le due destinazioni, Casa delle Musica e Casa delle Donne, anche in considerazione dell'ampia superficie dell'immobile.
Tale nostro punto di vista è stato corroborato, altresì, dalla lettera che il Presidente Vendola e la Vice Presidente della Regione Puglia Loredana Capone Le hanno fatto pervenire in data 1 giugno 2010, nella quale si ribadiva la necessità ...”che l'associazione (L.F.D.) continui a svolgere la sua attività presso l'attuale sede”...
Ciò nonostante, al fine di contribuire a dare una soluzione definitiva al problema della ristrutturazione del “Tito Schipa”, abbiamo preso in considerazione le Sue proposte alternative che, purtroppo, per ragioni oggettive e incontrovertibili, sono tutt'altro che una soluzione al problema da noi posto.
Se, dunque, come leggiamo dai giornali, a giorni saranno cantierizzati i lavori al “Tito Schipa”, ci permettiamo di chiedere: qual'è la soluzione alternativa che Lei ci aveva garantito? Quando pensa di dare una risposta alla nostra richiesta?

Ovviamente, non Le sfuggirà che noi non possiamo che difendere la nostra esperienza; evitare che vada perduto quanto fatto finora in termini di crescita di consapevolezza tra le donne e capacità di autorganizzazione; evitare che vada disperso il nostro lavoro, grazie al quale abbiamo indicato, e praticato concretamente, un uso sociale e culturale di uno spazio pubblico importantissimo, lasciato per decenni nel più totale abbandono e che noi abbiamo trasformato in un luogo vivo e aperto, lo abbiamo reso punto di riferimento per altre donne, raccogliendo attorno ad esso molte speranze e aspettative.
Per questo difendiamo e difenderemo la nostra esperienza e il nostro progetto di Casa delle Donne.
In questo nostro progetto abbiamo profuso tempo, impegno, energie, risorse umane e economiche; ci siamo adoperate (noi, non la Provincia) presso la Regione Puglia perchè venissero stanziati i soldi per la ristrutturazione; di contro e in assenza di una soluzione idonea, ce ne deriva solo un danno materiale e morale e l'archiviazione del nostro progetto.
E' troppo chiederLe di avere il coraggio di comunicarcelo di persona?
E' troppo chiederLe il rispetto dell'impegno assunto con noi?
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Lecce 18 marzo 2010
Comunicato stampa:
Parte una raccolta di firme a sostegno della Casa delle Donne di Lecce

La Casa delle donne a Lecce è nata un anno fa da una negoziazione condotta dalla L.F.D. Libera Federazione di Donne con la precedente Amministrazione provinciale, la quale ha deliberato sulla destinazione a tale uso dei locali dell’ex Liceo musicale “T. Schipa”.
In questo anno di vita non abbiamo soltanto fatto rivivere un vecchio stabile fatiscente, come tutti ci riconoscono: lo abbiamo anche reso punto di riferimento per altre donne, raccogliendo attorno ad esso molte speranze e aspettative; esso rappresenta un luogo dove le donne native e migranti del Salento possono incontrarsi per progettare, riflettere, divertirsi, condividere e crescere insieme, creare le condizioni per accrescere l'autodeterminazione e la libertà di tutte,

In questo anno di vita abbiamo avviato progetti che promuovono l’iniziativa e la creatività delle donne in ogni campo, dalla ricerca e documentazione storica e culturale sul movimento delle donne nel Salento, all’artigianato femminile; abbiamo realizzato spettacoli, mostre, seminari e presentazioni di libri; abbiamo in progetto l’organizzazione di corsi di formazione e alfabetizzazione per donne immigrate ed altro ancora.

Il nostro obiettivo è creare una struttura aperta, un laboratorio dove le donne possano coniugare impresa culturale e servizi nell’interesse della comunità salentina, interagendo con la comunità femminile nazionale ed internazionale.

Questa era la nostra sfida un anno fa , questa ha cominciato ad essere la realtà.
Ecco perché siamo fortemente determinate a continuare: vogliamo far vivere la Casa delle Donne, superando difficoltà ed eventuali intoppi che dovessero presentarsi in coincidenza con la ristrutturazione dell’immobile a noi destinato in uso, a seguito del finanziamento assegnato dalla Regione Puglia alla Provincia di Lecce.

Invitiamo tutte le donne che abbiano voglia di mettersi in questa impresa, ciascuna con il proprio bagaglio di esperienze ed elaborazioni, ad unirsi a noi.

Invitiamo tutte ad esprimere il proprio sostegno sottoscrivendo questo appello.

Nei prossimi giorni è possibile firmare l'appello presso la Casa delle Donne in Viale dell'Università a Lecce dalle ore 17 alle ore 21 dal lunedì al venerdì.
E' possibile anche firmare online inviando le proprie generalità (Nome Cognome e luogo di residenza) alla casella di posta casadonne.lecce@yahoo.it
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Lecce, 19.12.2009
 
La Casa Delle Donne di Lecce, in collaborazione con la Rete di Maia organizza domenica 20 dicembre 2009, dalle ore 17.00 alle ore 23,30, presso la Casa delle Donne in viale dell’Università, la mostra delle artigiane “Quando l’artigianato diventa arte” con esposizione di manufatti di artigiane dalle provincie salentine e l’installazione corporea della Compagnia ATTO (Coreutica: Annamaria De Filippi).

Nell’ottica della valorizzazione e del sostegno alla creatività femminile e della circolazione e lo scambio di saperi delle donne si esporranno manufatti artigianali di donne che per mestiere, per passione o per gioco creano con i materiali e i metodi più differenti.

La Casa delle Donne invita tutte le donne e gli uomini che abitano il territorio a visitare la mostra. Si potranno ammirare manufatti originali e trovare ispirazione per i regali per le incombenti feste natalizie.

A fine serata saranno estratti a sorte fra le/i partecipanti alcuni degli oggetti in esposizione.
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compleanno di Ilaria, gli alieni festeggiano 
atterrano gli alieni: grande festa alla casa delle donne


2009-2010  le iniziative










 











 





































Settembre 2009 - Viene lanciato un invito rivolto alle donne artiste o grafiche a presentare una proposta di logo per il progetto   “casa delle donne” di Lecce

14 novembre 2009 – Festa di inaugurazione con mostre, musica, reading, performance e buffet

25 novembre 2009 - giornata mondiale contro la violenza sulle donne: la mattina si proietta il video di Lorella Zanardo "IL CORPO DELLE DONNE" e si tiene un dibattito che coinvolge gli studenti di alcune scuole superiori di Lecce; in serata viene riproposto il video, si tiene un dibattito sulla violenza contro le donne, un reading di poesie e due performance di danza.

20 dicembre 2009 – Mostra-mercato "LA RETE DI MAIA"..QUANDO  L'ARTIGIANATO DIVENTA ARTE a cura delle donne dell'associazione LA RETE DI MAIA.

30 gennaio 2010 – aperitivo musicale (per l'autofinanziamento).

13 febbraio 2010 – festa in maschera.

18 febbraio 2010 - ATTACCA LA FOGLIA “La società di tutte. Intercultura,immigrazione e politiche delle donne"  dibattito con giornaliste e docenti universitarie – in collaborazione con la libreria delle Donne EvaLuna.

21 febbraio 2010 – “Segui le donne, trova la Pace” – incontro presso la casa delle Donne con la carovana di ciclisti dell'associazione “CICLOAMICI” di Lecce

27 febbraio 2010 – presentazione del libro”LA STRANIERA” con la co-autrice del libro Laura Corradi, Docente di Studi sulla Costruzione Sociale delle Differenze di Genere Facoltà di Scienze Politiche Università della Calabria, in collaborazione con ReteAntirazzistaSalento.

28 febbraio 2010 – rappresentazione teatrale “CONTRO ULISSE - MASCHERE TRAGICHE AL FEMMINILE” a cura del Gruppo Teatrale di Sperimentazione ITACA - MIN FARS HUS – la casa del padre – di Martano

5 marzo 2010 – Presentazione del libro “COLEI CHE DÀ LA VITA, COLEI CHE DÀ LA FORMA” e dibattito con l'autrice L.Percovich.

11 marzo 2010 -  TAVOLA ROTONDA “La scrittura delle donne nell’ambito della letteratura italiana del novecento. Bilancio di un secolo”  con la partecipazione di docenti universitari e in collaborazione con La libreria delle Donne EvaLuna.

18 marzo 2010 – dibattito e proiezione slide su “Donne giapponesi tra letteratura, erotismo e sensualità” con docenti universitarie – in collaborazione con La Libreria delle Donne EvaLuna.

20 marzo 2010 - seminario informativo:“astrologia e codice deontologico dell’astrologo” con le associazioni “CULTURA e OLTRE” e “PHOENIX”.

27 marzo 2010 - “QUATTRO” mostra collettiva e installazioni di 4 giovani artiste salentine.

8 aprile 2010 – presentazione del libro “IL TERRORISMO” con la partecipazione dell'autrice e dell'ex-Presidente della Provincia G. Pellegrino – in collaborazione con la Libreria delle Donne EvaLuna.

15 aprile 2010 - “La prevenzione è donna. Donne e Aids tra prevenzione e discriminazione” organizzata da LILA nell'ambito di Itinerari Rosa.

21 aprile 2010 – presentazione del libro “IL RITORNO. DENTRO IL NUOVO IRAQ” con l'autrice Giuliana Sgrena, in collaborazione con la libreria Gutenberg.

22 aprile 2010 -”DONNE E POTERE: IL RUOLO DELLE DONNE NELLA RIDEFINIZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO” . Dibattito con rappresentanti femminili del mondo politico.

6 maggio 2010 - presentazione del libro “Il linguaggio delle relazioni” con Elisabetta Cibelli e Virginia Meo,autrici del volume. 


Dal 5 all'8 maggio - RACCONTARE  I L  R E A L E: seminario teatrale intensivo realizzato dall'associazione MUUD,vincitrice del bando 'Principi Attivi - Giovani idee per una Puglia migliore' nell'ambito del progetto  “La Città invisibile”.


15 MAGGIO 2010 - presentazione del libro “GEOPOLITICA DELL’ACQUA” di  Margherita Ciervo – referente regionale del Comitato Referendario Pugliese  per l'Acqua Bene Comune”.


17 maggio 2010 - “OLIVO: PACE E SVILUPPO  NEL MEDITERRANEO”  incontro con   Suzan Sahori  della BFTA-Betlehem Fair Trade  Artisan (PALESTINA) e  Osnat Shperling  di Sindyanna of Galilee  (ISRAELE) su un progetto di cooperazione tra donne palestinesi e donne israeliane – in collaborazione con Bottega del Commercio Equo e Solidale -Lecce


26 maggio 2010 – presentazione del libro “REGOLE E ROGHI. Metamorfosi del razzismo di Anna Maria Rivera (antropologa - Università di Bari) in collaborazione con la Libreria delle Donne EvaLuna e con la presenza dell'autrice.

27 maggio 2010 – presentazione del libro “ESSERE MASCHI. Tra potere e libertà” con la presenza dell'autore e docenti universitari.


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25 NOVEMBRE 2009
GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
La parola alle donne
Per comunicare alle donne e agli uomini in un’occasione così importante, il 25 novembre, Giornata Mondiale Contro la Violenza Sulle Donne, al di là dei facili spettacolarismi che saturano l'interesse, bloccano la riflessione alla superficie e favoriscono il cortocircuito della sovrapposizione fiction-realtà che oscura la portata di tante conquiste individuali e collettive delle donne, rende subalterne al modello imperante, ci esprimiamo contro le forme di regressione culturale nel modo di impostare i rapporti fra uomini e donne, contro le forme subdole di violenza, di cui anche la politica si rende complice, tese al controllo della donna e base di coltura degli episodi più feroci, sanguinari ed efferati.
I dati statistici mostrano come la maggioranza delle violenze si consumino in famiglia, per la connivenza dell'ambiente e per le condizioni di isolamento in cui si verificano. Il problema della violenza maschile sulle donne non può essere affrontato solo in termini di emergenza difensiva, ma ci chiama a riflettere sulle complicità nei confronti del potere sociale maschile fin qui indiscusso, che si vuole neutro e universale e della sua violenza sottotraccia: pensiamo alla rappresentazione imbarazzante, umiliante, spesso grottesca delle donne, dei sottili e subdoli soprusi ai quali, nella finzione televisiva come nella realtà, le donne sono, consapevolmente e inconsapevolmente, obbligate. Anche in politica, come nei varietà e talk show, vediamo donne ridotte ad abbellimento, contorno del "conduttore" o tronista di turno, compiacenti ed imbonite al ruolo, donne che si riempiono e si svuotano del discorso Altrui, del discorso sessuale maschile.
Respingiamo quelle scelte politiche che si risolvono in desiderio e ricerca di visibilità incapace di incidere positivamente all'interno dei contesti in cui la violenza matura e sulle relazioni fra i due sessi: per comunicare alle donne e agli uomini in una occasione così importante, il 25 novembre, Giornata Mondiale Contro la Violenza Sulle Donne, non possiamo pensare che si dia spazio a testimonial-per-un-giorno, che si esibiscono nella fiction televisiva come nei video della "campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne" contornati da presenze femminili di abbellimento, nominate respectine, cioè veline, letterine, vallettine, proposte come italiane-tipo che poco hanno a che fare con la realtà e con l'idea che le italiane hanno di sé. Pensiamo che mostrarsi, per l'occasione, in maglietta con la scritta "NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" o dare il nome politically correct di "respect" al proprio fan club sia una propaganda ipocrita e povera di contenuti incapace di incidere sull'immaginario maschile, visto che il simbolico imperante nel circo mediatico del quale questi personaggi "scelti" fanno parte è fortemente sessista, risulta svilente l'immagine delle donne e le propone in acerrima combutta nel contendersi l'oggetto del desiderio.
Evidenziamo come sotto lo sguardo di tutti e tutte, nello stordimento quotidiano della comunicazione mediatica, si operi un diligente lavoro di cancellazione dell'identità femminile. Le immagini e i modelli maschili di desiderabilità delle donne che s’impongono alimentano l'immaginario e le fantasie degli adulti, dei ragazzi e delle ragazze: donne manipolate e presentate come fenomeni da baraccone, che ricorrono a cure e chirurgie varie per cancellare e nascondere i segni del tempo sui loro volti, la verità, legittimità e unicità della vulnerabilità dei loro corpi; donne che abdicano alla possibilità di essere autentiche, ossessionate dalla cura del proprio corpo, per assecondare, sotto ogni aspetto, i presunti desideri maschili.
Il 25 novembre, Giornata Mondiale Contro la Violenza Sulle Donne vogliamo che a prendere la parola pubblica sia il desiderio delle donne-reali-testimonial, non in contrapposizione agli uomini o ad altre donne, ma in relazione.

Programma delle iniziative
Ore 11.00
  • Proiezione del documentario "IL CORPO DELLE DONNE" di Lorella Zanardo
  • Dibattito aperto con le studentesse e gli studenti delle scuole superiori
  • Coordina Stefania de Donatis, intervengono le docenti che hanno aderito e condiviso l'iniziativa
  • Reading nelle scuole superiori da "gli amorosi assassini" di Concita de Gregorio

Ore 19.00
  • Proiezione del documentario di Lorella Zanardo "IL CORPO DELLE DONNE"
  • Presa di parola pubblica delle donne: parteciperanno la giornalista Alessandra Lupo (Telerama), Alessandra Bianco (La Repubblica), Melissa Perrone (Radio Popolare), Carla Petrachi
  • Reading di Lea Barletti di poesie di Alda Merini e Patrizia Cavalli
  • Performace di Luisa Spagna - "Matrika" archetipi del femminile
  • Performance di danza della compagnia "ATTO" di Annamaria De Filippi
  • Installazioni multimediali
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Lecce, 7/3/2009  

Comunicato stampa
Siamo liete di annunciare la nascita di un nuovo luogo per le donne a Lecce: è la Casa delle Donne.
Nello scorso dicembre la giunta provinciale ha deliberato l'assegnazione dell'ex liceo musicale Tito Schipa alla Libera Federazione di Donne, una associazione composta da otto associazioni di donne con orientamenti e provenienza geografica e politica dei più vari e che hanno come fattore comune la scelta di autodeterminarsi delle donne che le compongono e la spinta all'eliminazione di ogni discriminazione e all'empowerment delle donne.
Le associazioni e i gruppi che compongono la federazione sono: ArciLesbica Salento `Le Pizzicanti', AWMR (Association of Women of the Mediterranean Region), La Linguere - Associazione di donne senegalesi, Associazione `Le Meticce', Naemi - Forum di Donne Native e Migranti, Rete di Donne per la 194, Trust `Nel Nome della Donna', WILPF. Alcune di esse si erano già trovate a collaborare nell'organizzazione di eventi e manifestazioni e avevano iniziato un percorso comune. Da queste collaborazioni è nata l'idea e l'esigenza di un luogo che fosse non solo il luogo in cui le associazioni potessero incontrarsi, ma un luogo aperto a tutte le donne che abitano il territorio. La richiesta fatta all'amministrazione provinciale ha incontrato la sensibilità del Presidente Pellegrino che, insieme ad alcuni suoi collaboratori si è speso perché il progetto Casa delle Donne potesse partire.
Iniziamo questo percorso in un contesto politico che giudichiamo molto sfavorevole per le donne.
Aumentano le notizie di violenze subite da donne, bambine e bambini, per strada per mano di sconosciuti. Sebbene siano molto più diffuse, meno rilievo mediatico viene invece dato alle violenze perpetrate in casa da mariti, padri, fratelli. Le notizie degli stupri in strada suscitano giusta indignazione, ma spesso sono strumentalizzate per legittimare provvedimenti securitari e xenofobi. In questi giorni abbiamo sentito spesso parlare di ronde. Non vogliamo che gruppi di uomini che si autoproclamano difensori delle donne vadano in giro a perpetrare attacchi razzisti in nostro nome. Riteniamo che sia un modo per regolare i conti tutto maschile che non ci tutela affatto. La violenza sulle donne ha un unico passaporto: quello maschile. Chiediamo anche ai mezzi di informazione di non farsi complici della propaganda razzista che attribuisce particolare propensione allo stupro a uomini di determinate etnie. Questo rischio colpisce particolarmente le donne migranti che, in uno slancio xenofobo, sono le prime a farne le spese. Lo stupro e le violenze sono, purtroppo, trasversali alle etnie e alle  classi sociali. Manifestiamo la nostra grande indignazione per le parole del Presidente del Consiglio Berlusconi che interrogato sul modo di arginare le violenze ha dichiarato che bisognerebbe affiancare un militare a ogni bella donna. Non è solo una battuta di pessimo gusto. È una gravissima mistificazione che lascia passare il concetto che lo stupro origini dal desiderio per una bella donna e non da una cultura misogina di possesso e dall’immagine distorta e ammiccante che delle donne si tenta di diffondere.
Di un altro corpo di donna Berlusconi ha fatto campo di battaglia. Il presidente ha usato il caso di Eluana Englaro per dare una spallata alle istituzioni democratiche dello stato e per rafforzare il concetto che le istituzioni possono decidere delle nostre vite anche contro la nostra volontà.
Un’altra questione che ci sta molto a cuore è la scelta di procreazione delle donne. Riteniamo ogni donna capace di scegliere se e quando essere madre, che sia eterosessuale o lesbica, single o in coppia. Non possiamo accettare limitazioni al diritto di interrompere una gravidanza in piena tutela della nostra salute, oltre a quelle già previste dalla legge 194 e chiediamo che venga fatta informazione seria sulla contraccezione. Ci batteremo perché l’accesso alle tecniche di riproduzione assistita siano estese alle donne single e alle coppie lesbiche. Il principio che ci muove è sempre quello dell’autodeterminazione delle donne e la convinzione che sessualità e procreazione siano due ambiti che devono rimanere ben distinti. Le donne devono poter scegliere di avere una sessualità che non porti a una scelta di maternità forzata e, viceversa, scegliere di essere madri senza l’obbligo di avere rapporti sessuali o affettivi con uomini.
Non possiamo accettare che partiti clericali e gerarchie vaticane reazionarie lascino che l’Italia sia uno degli ultimi partiti in Europa che non solo non ha una legge che riconosca i diritti delle coppie omosessuali, ma non ha nemmeno una legge che tuteli le lesbiche, i gay, le persone transessuali dalle discriminazioni fatte sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.

In questo contesto crediamo che aprire dei canali di comunicazione fra le associazioni e le donne che abitano il territorio salentino sia una scelta non solo giusta, ma necessaria per interrompere l’isolamento di ciascuna, per contribuire a correggere l’immagine distorta della donna e del femminile che molti media diffondono, per rivalutare la storia dei gruppi e i movimenti di donne che hanno preceduto e affiancano questa esperienza sul territorio, in Italia e nel mondo, per valorizzare le capacità creative di tutte le donne che in quell’ambito vorranno esprimersi, per mettere in comune la determinazione con cui ogni donna, che sia eterosessuale o lesbica, nativa o migrante, lavoratrice, precaria o disoccupata, madre o non, affronta la sua battaglia per un altro mondo possibile. Un mondo in cui il femminile non è la parte debole da tutelare, ma una parte che con pari dignità occupi il suo posto nel Salento e nel mondo.

Lecce, 7/3/2009                            Libera Federazione di Donne

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