domenica 25 novembre 2012

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Oggi, 25 novembre 2012, in occasione della Giornata mondiale Contro la violenza sulle donne, la Casa delle  Donne di Lecce per sensibilizzare i cittadini/e a questo tema ha  organizzato una performance di teatro partecipato e delle istallazioni  simboliche in piazzetta Castromediano a Lecce. 
Infatti, questa mattina alle 9.30 nel torpore domenicale le donne della Casa delle donne hanno dato vita ad un allestimento, in piazzetta Castromediano e l’inizio di via Rubichi e via Matteotti, appendendo abiti di donne ai lampioni. Gli abiti erano “segnati” da lunghi nastri rossi che simboleggiavano la violazione dei corpi delle donne per mano degli uomini.
E’ seguita poi una performance di teatro partecipato, secondo la metodologia del Teatro dell’Oppresso, che si è avviata con la messa in scena di una dinamica familiare in cui una giovane  donna cerca la sua identità e liberà e viene bloccata, e picchiata, dal marito e anche “redarguita” dalla madre. La rappresentazione è  poi continuata con l’attiva partecipazione del pubblico che, con la sapiente conduzione dall’esperta della metodologia, è stato coinvolto a tal punto da mettere in scena le possibili reazioni, soluzioni, immedesimazioni della situazione rappresentata.
Al termine della improvvisazione sono stati letti i nomi e le cause di morte delle donne che per mano di mariti, fidanzati, compagni o ex muoiono  quotidianamente nel nostro paese e che ci porta a parlare di femminicidio. Nel 2011 sono morte 127 donne e nel 2012 solo ad oggi ci sono  già state quasi 100 vittime.
La nostra volontà è stata oggi quella di affermare che la violenza sulle donne non è più  un'emergenza, ma un fenomeno strutturale di una società che non riconosce  l'identità e la libertà delle donne. Per contrastare questo fenomeno, oltre  alle leggi e alla punizione dei colpevoli, è necessario operare soprattutto  un cambiamento culturale, un superamento degli stereotipi del maschile e  femminile, un potenziamento dei centri antiviolenza, un maggior investimento  nella formazione degli operatori del sociale e delle forze di polizia e un  coinvolgimento attivo nella riflessione anche da parte degli  uomini.

Paola Martino






giovedì 15 novembre 2012

“Il diritto all’identità dei bambini argentini” - Campagna promossa dalla Repubblica dell’Argentina per la ricerca, anche in Italia, dei “nietos” (nipoti), i neonati sequestrati dalla dittatura militare argentina e successivamente scomparsi.

Lunedì 19 Novembre alle ore 18.30
presso la Sala polifunzionale Open Space “Lecce Giovani”, in Piazza Sant’Oronzo
si terrà l’iniziativa:
“Il diritto all’identità dei bambini argentini” - Campagna promossa dalla Repubblica dell’Argentina per la ricerca, anche in Italia, dei “nietos” (nipoti), i neonati sequestrati dalla dittatura militare argentina e successivamente scomparsi.
In Argentina, durante l’ultima dittatura 1976-1983, oltre ai 30.000 desaparecidos, i militari fecero scomparire centinaia di bambini. Il loro atroce protocollo stabiliva che quando sequestravano una donna incinta la mantenevano in vita finché

Dal femminicidio alla Convenzione di Istanbul

Sulla necessità di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Istanbul 2011), firmata dall’Italia un mese fa ma non ancora ratificata, segnaliamo l'iniziativa di oggi organizzata da Pangea onlus a Roma.
DA  http://blog.ilmanifesto.it




Femminicidio e Convenzione di Istanbul
Dalla firma alla ratifica cosa cambierebbe per le donne in Italia?
mercoledì 14 Novembre 2012, 15:00 – 18:00
Parlamento europeo, Sala delle Bandiere - Via IV novembre, 149 – Roma
Iniziativa organizzata in occasione di “l’Europa é per i Diritti Umani”, settimana dedicata ai diritti umani nell’ambito delle iniziative sul Premio Sakharov 2012 organizzato dal Parlamento Europeo per premiare la libertà di espressione e di pensiero. In vista del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si vuole discutere ed informare sugli impegni derivanti per lo Stato italiano dalla ratifica della Convenzione di Istanbul, (Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica ) e sui passi necessari per adeguare di conseguenza l’ordinamento interno. Inoltre saranno presentate le proposte contenute nella Convenzione Nazionale contro la violenza maschile sulle donne – femminicidio NoMore! passando per gli impegni che l’Italia ha assunto in ambito internazionale in materia di protezione dei diritti delle donne e prevenzione del femminicidio – dalle Osservazioni Conclusive del Comitato CEDAW del 2011, alle raccomandazioni della Relatrice Speciale ONU contro la violenza sulle donne del 2012.
TESTO CONVENZIONE DI ISTANBUL

Fecondazione assistita, giudice ordina "La diagnosi preimpanto è un diritto"

Fecondazione assistita, giudice ordina  "La diagnosi preimpanto è un diritto"

Il tribunale di Cagliari ha autorizzato una coppia  portatrice di una grave malattia ereditaria ad eseguire il test presso un ospedale pubblico per evitare l'impianto di embrioni malati. Roccella: "Sentenza discriminatoria". Marino: "Legge 40 ascientifica, va riscritta"







 ROMA - Per la prima volta dall'entrata in vigore della legge 40 nel 2004 sulla fecondazione assistita, un giudice ha riconosciuto il diritto di una coppia di poter fare la diagnosi preimpianto. Il Tribunale di Cagliari ha autorizzato una coppia, lei malata di talassemia major e lui portatore sano, di eseguire il test all'Ospedale Microcitemico di Cagliari.

La donna - affetta da una malattia del sangue che porta a un difetto nella sintesi dell'emoglobina - aveva chiesto al centro ospedaliero di eseguire la diagnosi per evitare l'impianto di un embrione malato e si era rivolta alla Corte Costituzionale, che però non si era pronunciata. La sentenza, depositata questa mattina, supererebbe il problema di legittimità costituzionale perché propone una interpretazione della legge ispirata agli stessi principi costituzionali. Si tratterebbe quindi di una scelta interpretativa che esclude l'intervento della Corte Costituzionale.

La madre della rivoluzione sessuale

34 anni fa moriva Margaret Maed, antropologa statunitense che aveva descritto l’adolescenza nelle tribù neozelandesi. Innescando un cambiamento culturale nell'Occidente
15 novembre 2012
di Caterina Visco
DA: http://daily.wired.it

Margaret Mead
Quando è morta, il 15 novembre 1978, Margaret Maed era una delle donne e degli antropologi più famosi al mondo, non soltanto nella stretta cerchia della comunità scientifica. Aveva ottenuto prestigiosi incarichi, numerosi riconoscimenti e aveva vissuto una vita completamente diversa da quella che si aspettava di vivere,