L'otto
marzo sarà una giornata ricca di attività, assemblee, iniziative, a
Lecce, come nel resto del mondo. Una giornata in cui, le donne di
moltissime città, sciopereranno, si mobiliteranno, scenderanno in
piazza, attraverso cortei e manifestazioni, per sentirsi più unite
contro le tante forme di violenza contro cui vogliono ribellarsi.
programma della giornata di sciopero
10.30, Convitto Palmieri Lotto marzo e partecipo: voci, racconti, storie, installazioni. (iniziativa pubblica organizzata con la collaborazione di LINK Lecce)
18.00, Corteo Corteo cittadino partenza Porta Napoli ed arrivo in P.za Sant'Oronzo
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programma della mattina
Scioperiamo perché
➊ La risposta alla violenza è l’autonomia delle donne
Scioperiamo contro la trasformazione dei centri antiviolenza in servizi
assistenziali. I centri sono e devono rimanere spazi laici ed autonomi
di donne, luoghi femministi che attivano processi di trasformazione
culturale per modificare le dinamiche strutturali da cui nascono la
violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Rifiutiamo il
cosiddetto Codice Rosa nella sua applicazione istituzionale e ogni
intervento di tipo repressivo ed emergenziale. Pretendiamo che
nell’elaborazione di ogni iniziativa di contrasto alla violenza vengano
coinvolti attivamente i centri antiviolenza.
8 punti per l’8 marzo. È questa la piattaforma politica formulata dalle 2000 persone riunite in assemblea nazionale a Bologna il 4 e 5 febbraio, che hanno proseguito il lavoro sul piano femminista antiviolenza e stanno organizzando lo sciopero delle donne dell’8 marzo che coinvolge diversi paesi nel mondo. I punti esprimono il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.
L’8 marzo quindi incrociamo le braccia interrompendo ogni attività produttiva e riproduttiva: la violenza maschile contro le donne non si combatte con l’inasprimento delle pene ‒ come l’ergastolo per gli autori dei femminicidi in discussione alla Camera ‒ ma con una trasformazione radicale della società. Scendiamo in strada ancora una volta in tutte le città con cortei, assemblee nello spazio pubblico, manifestazioni creative.
Scioperiamo per affermare la nostra forza. Ribadiamo ancora una volta la richiesta a tutti i sindacati di convocare per quella giornata uno sciopero generale di 24 Ore, Non un’ora meno, e chiediamo alle realtà confederali ed in particolare alla Cgil di rispondere pubblicamente sulla convocazione dello sciopero generale.
Scioperiamo perché
La risposta alla violenza è l’autonomia delle donne
Scioperiamo contro la trasformazione dei centri antiviolenza in servizi assistenziali. I centri sono e devono rimanere spazi laici ed autonomi di donne, luoghi femministi che attivano processi di trasformazione culturale per modificare le dinamiche strutturali da cui nascono la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Rifiutiamo il cosiddetto Codice Rosa