IL TESTO COMPLETO
Condividiamo con la Casa delle Donne di Lecce la più
viva protesta contro la sua esclusione dal Registro regionale pugliese
delle associazioni di promozione sociale,
messa in atto con l’assurda e pretestuosa motivazione che le politiche
sociali e culturali descritte nel suo Statuto, ispirate ai valori
dell’antifascismo e del pacifismo, nonché il ricorrere in esso della
parola “politica”, lo renderebbero “non conforme” alla legge n. 383 del
7/12/07 che regolamenta questa materia.
La
Casa delle Donne di Lecce, come tutte le Case delle donne,
associazioni e i gruppi di donne operanti in Italia, è impegnata nel
lavoro di costruzione di momenti e luoghi di libertà femminile nel
proprio territorio, lavoro che da noi tutte, ovunque, viene definito
“politica delle donne”.
Condividiamo
con la Casa delle Donne di Lecce l'indignazione e contestiamo
l’esclusione come frutto
di una lettura distratta e superficiale e di
una interpretazione burocratica e distorta dello Statuto stesso,
obiettando che:
- con il riferimento all'antifascismo, esso s’ispira ai valori costituzionali fondativi della Repubblica italiana.
- con il riferimento al pacifismo esso richiama l’articolo 11 della Costituzione italiana
-
il termine “politica” in esso ricorre evidentemente nella sua
accezione più ampia, alta e originaria che è quella di “agire nella
città”, promuovere la cittadinanza attiva delle donne, costruire reti
sociali, attivare processi di democrazia e di autoconsapevolezza delle
donne.
Riteniamo,
dunque, questo atto di esclusione clamorosamente arbitrario, infondato,
discriminatorio e ci auguriamo che da parte degli uffici interessati
vi si ponga rimedio al più presto.
GRUPPO DONNE NELLA CRISI
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