venerdì 12 ottobre 2012

Primum: la differenza di classe!


  

DA FEMMINISMO A SUD
Inutile fare finta di niente. Se ne discute ovunque. Il chiacchiericcio è diffuso per i social, via mail, mailing list. Dunque tanto vale esplicitarlo, con trasparenza, come facciamo sempre. Il giudizio su quello che le femministe “storiche” faranno a Paestum lo diamo alla fine. Per ora auguriamo loro un buon lavoro.
Ma si registrano cose che aggregano tante. E dunque.
Dalla pagina fb FaS:
Se a Paestum in questi giorni non vedono troppe giovani femministe, dovrebbero farsi delle domande e darsi delle risposte: che cosa noi mature femministe, con stipendi decorosi, abbiamo fatto per consentire di partecipare a tutte le giovani femministe precarie che non possono permettersi neanche il biglietto del treno??? Primum vivere.” Ed è quello che dicevamo noi qui. C’è un problema non solo di differenza d’età ma anche di differenza di classe. Chi organizza una cosa dicendoti che devi prenotarti l’albergo e pagare 15 euro
un pasto oltre a pagarti il viaggio non ha ben colto che parlare di “lavoro” senza includere le donne che sono TANTISSIME precarie è come parlare di fuffa. La gratuità della politica è una questione sostanziale in questo senso. Per il resto ci teniamo il FemBlogCamp che non ha copertura mainstream ma lì di politica si è parlato nei fatti, nella sostanza e nelle conclusioni.
E poi:
Livorno è stata una bella fatica, voluta, desiderata, vissuta da tutte con la consapevolezza che la gratuità è un fatto essenziale. Alloggio gratis, cucina autogestita a poco, luoghi autodeterminati. La politica la fai a partire dai luoghi che attraversi e dal fatto che tutte e tutti si partecipa alla costruzione di un incontro. Quello che è venuto fuori, l’anno scorso, e quest’anno, è stato meraviglioso. E lo è perché ti rappresenta appieno. In tutto. Sono cose pensate, volute, sudate, chi c’era sa qual è la differenza tra spazzare il luogo in cui vivi, fare un turno di cucina e poi, senza rifarti il trucco, andare a tenere un workshop per amore di condivisione del proprio sapere invece che andare, pagare l’albergo, spendere soldi tanti per mangiare e sederti e parlare in un posto a pagamento. Se non si concepisce in direzione della gratuità e della accessibilità la politica allora come si fa?
E noi questo lo sappiamo, ché se fosse stato possibile, e quest’anno è stato più difficile dello scorso anno, avremmo accorciato le distanze anche per chi non c’era con lo streaming, o come abbiamo fatto in altre occasioni consentendo interventi via Skype.
E in un altro post si dice anche altro. Si parla di differenza di classe, genere, età, identità politica.
A Paestum, nonostante l’ampia copertura mainstream, non ci sono tutti i femminismi. Le under 40, ovvero quelle che fanno movimento, militanza, fuori dalle istituzioni, sono altrove. I femminismi non sono tutti rappresentati. Dunque nessuna invisibilizzazione, please, dei percorsi altrui. Grazie.

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